Si tratta di un percorso laboratoriale che mette da parte qualsiasi archetipo, per abbandonarsi dal principio, al concetto socratico del “So di non sapere” poi attraverso il pensiero di Newton “la verità si trova sempre nella semplicità e non nella complessità e confusione delle cose”, per approdare nei concetti valoriali di Adriano Olivetti, secondo cui era necessario ripartire dai valori fondanti, quali la Verità, la Giustizia, il Bene Comune e la Bellezza, per poter raccogliere i risultati sperati che portarono, infatti, la sua Lettera 32 sul tetto del mondo commerciale.
"I diamanti grezzi li ho individuati nei ragazzi - ha spiegato Carlo Colucci - perché come i diamanti devono essere curati per far sì che alla fine la purezza e la loro bellezza venga fuori ed è in effetti un lavoro importante che si fa su queste pietre che all'apparenza sono molto brutte e non uniformi. Però la cosa importante è la capacità della persona che lavora su queste pietre di trarre la bellezza, la purezza e quindi un bel prodotto finito. In buona sintesi quello che è accaduto negli ultimi 40 anni, laddove è mancata la mano dell'esperto tagliatore di diamanti, la possibilità di lavorare sul prodotto ragazzi. Questo testo è un vademecum per i ragazzi, parlando di speranza ed opportunità, vorrei che aiutasse gli stessi ragazzi a rendersi un po' più liberi da quello che purtroppo questo tipo di società impone in maniera che non si sentissero più uniformati, omologati, ma che ognuno abbia, come ogni diamante, una peculiarità, una purezza, un qualcosa che li distingua e che li possa spronare un domani a creare una propria strada, ma che segua una passione, un disegno e non ci si fermi davanti ad un telefonino o tablet che sia e si reciti una vita da comparse. Ciò che io auspico per i ragazzi stessi è che sviluppino nella loro vita personale la figura dell'attore principale, della persona che prende in mano la propria vita e la gestisce crescendo, sbagliando perché in effetti gli errori sono importanti da fare nella vita, sono quelle cose che aiutano a crescere, che con il passare dell'età prendono il nome di esperienza".
Sul Pescara in arte, che ha ospitato la presentazione del volume: "Devo ringraziare assolutamente la Endas, il suo presidente Simone D'Angelo, che ha dato la possibilità di presentare il mio libro in questo contesto. Devo oltremodo ringraziare il professor Pasqualone che ha curato una delle due prefazioni, per l'altra mi sono affidato all'intelligenza artificiale che ho voluto scomodare attraverso l'opera di un mio caro amico che si occupa di questo tipo di attività, di conseguenza mi sono ritrovato in questo bell'evento".