Infatti la giunta comunale ha approvato la perizia tecnica elaborata dall’ufficio comunale lavori pubblici con la collaborazione di esperti e tecnici esterni che ha previsto un piano di lavoro per un importo stimato complessivo di 460mila euro. Le opere previste vanno a ripristinare l’ecosistema fortemente danneggiato dal violento incendio del 1° agosto, garantendo la sicurezza e la fruibilità dell’area, con un piano di interventi suddivisi in quattro lotti riguardanti la messa in sicurezza dei sentieri, la bonifica rifiuti e sistemazione canale, la messa in sicurezza delle strade d’accesso, il recupero naturalistico e ambientale.
«Dopo aver affrontato l’emergenza causata dagli incendi che hanno distrutto diverse zone del nostro territorio – sottolinea il Sindaco Leo Castiglione – ci siamo subito attivati per la valutazione dei danni sul patrimonio pubblico e privato e per ottenere il riconoscimento dell’eccezionalità degli eventi che lo scorso agosto hanno colpito così duramente il nostro territorio compresa la Riserva Regionale dell’Acquabella. E proprio per avviare al più presto i primi interventi post incendio, abbiamo predisposto con l’aiuto di un gruppo di lavoro fatto da tecnici comunali e esperti esterni, un piano di ripristino ambientale della pinetina patrimonio dell’intera Regione che ha visto anche il parere favorevole da parte del Comitato Tecnico di Gestione della Riserva dell’Acquabella».
Un progetto articolato che nelle sue prime azioni di ripristino e messa in sicurezza dei servizi pubblici e delle infrastrutture viarie pedonali e carrabili di accesso e fruibilità delle aree, potrà disporre di un piano finanziario di 122mila e 557 euro stanziati nel bilancio comunale attraverso l’accensione di un mutuo presso la Cassa depositi e prestiti per 80mila euro e 42mila e 557 euro tramite il fondo di riserva.
«Questo primo lotto di lavori – conclude l’assessore ai Lavori pubblici Cristiana Canosa – è la dimostrazione concreta che la promessa dell’amministrazione di rendere ancora più bella una delle aree più suggestive del nostro territorio, è ora una realtà che prende forma. Lavoriamo sul territorio e per il territorio».
La pinetina dell’Acquabella risale agli anni ’70 ed è una pineta artificiale frutto di un piano di rimboschimento con piante di pino d’Aleppo e domestico fatto dal Corpo Forestale dello Stato dopo un evento franoso che aveva interessato la falesia del promontorio. L’incendio di inizio agosto ha bruciato gran parte degli arbusti e delle opere accessorie installate nella pinetina per aspetti ricreativi e messa in sicurezza.