Dallo scorso 8 marzo sino al 16 luglio 2021 l'area Polifunzionale di Protezione Civile del Molise – Campochiaro (CB) ospita un corso Nazionale di addestramento Unità Cinofile dei Vigili del Fuoco specializzate nella ricerca di persone disperse sotto macerie.
Si tratta di Unità che hanno salvato la vita negli anni a tantissime persone, basti pensare che nel terremoto del 6 Aprile 2009 a L'Aquila, nella settimana dal 6 all'11, in cui il territorio del capoluogo abruzzese fu devastato dagli effetti del sisma nel corso del quale sono decedute 309 persone ed altre 1500 rimasero ferite, sono state impiegate 48 unità cinofile, inviate da Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia e Campania. In totale ad oggi sono state impiegate 75 unità provenienti da tutte le regioni con nuclei cinofili operativi. L'impiego di tale componente ha consentito di svolgere 185 interventi che hanno portato al recupero di 22 persone in vita e 139 persone decedute.
La nascita delle unità cinofile dei Vigili del Fuoco in Italia risale al 1939 a Torino nel 1939. I cani erano specializzati nella ricerca di persone disperse sotto le macerie, ed erano utilizzate per l'allora imminente periodo bellico nel corso del quale diedero un grande fu il contributo per individuare le persone travolte sotto le macerie dopo i bombardamenti. Agli inizi degli anni 90, grazie alla professionalità, costanza e passione di alcuni vigili del Comando Provinciale di Torino si iniziò riconoscerne l'importante ruolo svolto nelle operazioni di soccorso per ricerca persone disperse in superficie, macerie e valanghe. La durata temporale degli interventi delle unità cinofile varia da 1 a 5 giorni circa, a secondo delle tipologia del luogo, delle caratteristiche del disperso e del motivo del suo allontanamento, il fine essenziale del lavoro delle unità è quello di contribuire al ritrovamento della persona viva con enorme soddisfazione per tutta la squadra di soccorso quando questo accade, oppure nei casi più sfortunati di ritrovare il corpo del disperso per restituirlo ai propri cari. I metodi utilizzati per l'addestramento non sono mai coercitivi nei confronti del cane, si utilizzano come ricompense per gli esercizi richiesti o per il lavoro svolto il gioco o il cibo. Il cane per un cinofilo dei Vigili del Fuoco non è considerato uno strumento di lavoro ma un compagno con il quale condividere emozioni, soddisfazioni e sacrifici.