C’è un silenzio che parla più di mille parole, una penombra che sa di sacro, un passo lento che attraversa i secoli. È quello degli Incappucciati dell’Arciconfraternita della Morte e Orazione, che questa sera, giovedì 17 aprile, torneranno a percorrere le vie di Lanciano, nella processione penitenziale più attesa e commovente della Settimana Santa.
Incappucciati e scalzi, portando i simboli della Passione in un clima di raccoglimento profondo, i confratelli partiranno dalla chiesa di Santa Chiara alle ore 22, dando vita a un rito che si rinnova da 417 anni. Un momento di intensa partecipazione popolare, dove il tempo si sospende e la spiritualità prende per mano l’intera comunità.
Ma la Settimana Santa dell’Arciconfraternita di Lanciano non è solo rito, è anche arte, musica, memoria viva. Il ricco programma, avviato domenica scorsa con la celebrazione della Domenica delle Palme e il rito di vestizione di 14 nuovi novizi – 8 uomini e 6 donne – ha fin da subito segnato il passo di una tradizione che non invecchia, ma si rigenera.
Lunedì sera, nella chiesa di Santa Lucia, le parole di Fabrizio De André si sono fuse con la spiritualità in un emozionante concerto a lume di candela: La Buona Novella, reinterpretata da un ensemble d’eccezione sotto la direzione musicale di Stefano Barbati, ha incantato il pubblico, intrecciando poesia, sacro e riflessione.
Ieri sera, mercoledì 16 aprile, la Cattedrale Madonna del Ponte ha ospitato il tradizionale concerto del Miserere di Francesco Masciangelo, capolavoro dal Salmo 50 di Davide. A dirigere il Coro e l’Orchestra dell’Arciconfraternita, il Maestro Andrea Di Mele, giunto al suo sedicesimo anno alla guida musicale di questa realtà corale che ormai è parte viva del cuore cittadino.
Novità assoluta di quest’anno è la composizione inedita Tu ergo frate, scritta dal M° Angelo Castronovo e pensata come inno identitario per i novizi che hanno scelto di abbracciare la vita confraternale. Un segno di rinascita spirituale, che guarda al futuro senza dimenticare le radici. Il maestro Castronovo ha firmato anche un nuovo Requiem, che sarà eseguito nel mese di novembre in occasione dell’Ottavario dei Morti: un altro tassello nel mosaico sonoro che lega la confraternita alla memoria collettiva.
Dopo il raccoglimento del giovedì, la Settimana Santa si concluderà venerdì 18 aprile con la Solenne Processione del Cristo Morto, uno dei momenti più toccanti della Pasqua lancianese. I talami, rappresentazioni viventi della Passione, saranno portati in processione anche quest’anno da 70 bambini, altro segno che la tradizione non solo si tramanda, ma si rinnova nelle giovani generazioni.
L’Arciconfraternita della Morte e Orazione, sotto la protezione di San Filippo Neri, conferma ancora una volta il suo ruolo centrale nella vita spirituale e culturale di Lanciano. Una storia lunga più di quattro secoli, che continua a parlare al presente con il linguaggio universale della fede, della bellezza e della memoria.
M.L.