Mercoledì 16 Aprile 2025

PESCARA: caso Liceo Marconi, interviene Comitato Articolo 26, inaccettabile attacco contro la libertà educativa dei genitori

03/04/2017 - Redazione AbruzzoinVideo

 

Continua la polemica a Pescara dopo l'incontro didattico del 6 Marzo scorso al liceo Marconi, progetto contro la discriminazione, bullismo e cyberbullismo, organizzato dalla dirigenza scolastica, che ha visto tra i relatori esponenti dell'Arcilesbica e che ha quindi affrontato le tematiche Gender, scatenando dure polemiche da parte di molti genitori e da esponenti di Fratelli D'Italia, che avevano contestato come nella richiesta preventiva di adesione alla giornata formativa non fossero specificate le reali tematiche che sarebbero state affrontate. Interviene oggi con una nota Il Comitato 26. 

"E’ gravissima  la deriva antidemocratica che emerge dalla lettura della stampa locale e dal comunicato della scuola abruzzese che è arrivata a minacciare legalmente i genitori, suoi utenti, "rei" di aver fatto sentire la propria voce per l’insufficiente informazione ricevuta circa un progetto didattico di educazione affettiva controverso nel merito e nel metodo- si legge nella nota- Il Comitato Articolo 26, che sostiene la facoltà di scelta dei  genitori nella scuola, ricorda  a nome di molti genitori italiani, che la scuola pubblica si fonda sull’incontro tra libertà educativa dei genitori sui temi sensibili e l’autonomia didattica  dei docenti, nella salvaguardia del pluralismo culturale e dei diritti di bambini e ragazzi.

Il Ministro Fedeli ha da poco  ribadito che “Le famiglie hanno il diritto, ma anche il dovere, di conoscere prima dell’iscrizione dei propri figli a scuola i contenuti del Piano dell’Offerta Formativa” e che “la partecipazione a tutte le attività extracurricolari, anch’esse inserite nel P.O.F., è per sua natura facoltativa e prevede la richiesta del consenso dei genitori per gli studenti minorenni o degli stessi se maggiorenni che, in caso di non accettazione, possono astenersi dalla frequenza”, come da nota MIUR n. 4321 del 15 Luglio 2015.
Non è più tollerabile che i genitori utenti  del servizio pubblico siano trattati come retrogradi e vengano discriminati ogni volta che "osino" chiedere trasparenza e rispetto della loro facoltà di scelta, o eccepire sui metodi di discutibili iniziative didattiche che anziché prevenire le discriminazioni le applicano senza ritegno nei confronti degli stessi genitori,  ledendo i diritti costituzionali dei cittadini e creando un clima di odio e intimidazione.
La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo è stata redatta nel 1948 e difende con forza il primato educativo delle famiglie e dei genitori nell'educazione dei figli proprio perchè la storia aveva appena insegnato le nefaste conseguenze  della rieducazione obbligatoria fondata su ideologie lontane dalla realtà e perpetrata dai regimi totalitari attraverso le scuole statali". 

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