“Il governo regionale di centrodestra presenta in aula un bilancio pieno di dubbi e privo di una reale e necessaria programmazione, nonostante la politica di rigore esercitata dalla Giunta di centrosinistra nei 5 anni di governo abbia lasciato in eredità una Regione sana e risorse in grado di continuare ad affrontare priorità e ad assicurare servizi essenziali. Un‘azione sempre più deludente, che non aiuta l’Abruzzo a risollevarsi dalla crisi portata dalla pandemia, nonostante le rimesse governative, i fondi statali, le economie di bilancio e i milioni a disposizione dell’esecutivo anche per il 2021/2022 e che per queste ragioni non può essere da noi avallata”.
Dura e articolata la posizione dei gruppi di centrosinistra in Consiglio regionale, Pd, Legnini Presidente, Gruppo misto e Abruzzo in Comune, in merito alla sessione di Bilancio che impegna l’Assise in queste ore. “Bilancio illegittimo, alla luce della recente Sentenza della Consulta, la Giunta regionale non ha adeguato il proprio piano di rientro dal disavanzo, così come prescritto. Le Omnibus cannibalizzano le risorse che derivano dalla scadenza delle cartolarizzazioni. Dalle cartolarizzazioni derivano all’Abruzzo fondi per 41,21 milioni di euro, frutto di una politica rigorosa portata avanti dal centrosinistra, ma che il centrodestra ha già consumato, impiegando 33 milioni di questi per coprire le leggi omnibus, provvedimenti multitasking, collezionati in gran quantità in questi tre anni di governo, con l’intento di erogare fondi a pioggia senza programmazione. Ciò ha avuto come effetto il mancato taglio delle imposte regionali per cittadini e imprese, nonostante la promessa di ridurle, contenuta nell’articolo 8 della legge di Stabilità del 2020. In merito alle azioni dovute per ripianare il disavanzo sul bilancio ordinario della Regione alla luce della recente sentenza della Corte costituzionale, ciò che il centrodestra non dice è che la Regione negli ultimi tre anni è stata inadempiente rispetto agli atti di indirizzo, di controllo, di monitoraggio e di fornitura di quanto richiesto dal MEF in base a quanto prevedeva la norma nazionale. Tale inadempienza è oggetto delle argomentazioni citate dalla Corte Costituzionale”. “Sulla sanità da mesi lamentiamo l’inerzia, derivante dalla totale mancanza di programmazione. Nonostante le maggiori entrate avute dallo Stato per gestire l’emergenza covid – proseguono i consiglieri di centrosinistra - sono aumentati i costi al netto delle spese covid, ma ci sono state sempre meno prestazioni, anche a causa della potente esplosione della mobilità passiva che ha portato i pazienti a curarsi fuori regione. Nonostante il trasferimento aggiuntivo in tre anni di oltre 200 milioni di euro e degli ulteriori aumenti di oltre 120 milioni previsti per i prossimi 3, al netto delle risorse covid pari a 110 milioni, è comunque maturato un disavanzo di almeno 100 milioni a crescere nel 2021, come dichiara lo stesso esecutivo e la curva dei costi è paradossalmente progredita per prestazioni che di fatto risultano ad oggi bloccate e che ammontano a oltre 350 milioni. L’accordo di programma e gli investimenti sono reiscritti di nuovo in bilancio dopo tanti anni, perché nessuno dei 414 milioni di euro di interventi è ad oggi partito”. Per il Trasporto Pubblico Locale: “Il taglio dei 7 milioni sul fondo regionale del TPL sull’esercizio 2021 rispetto al 2020, non viene rimpinguato, ma, al contrario, viene incrementato il fondo complessivo di soli 3,5 milioni rispetto allo scorso anno, lasciando comunque una diminuzione di 3,5 milioni della spesa rispetto al 2020 e creando uno squilibrio nel biennio di oltre 10 milioni di euro, destinati a diventare debiti fuori bilancio che arriveranno nelle commissioni nei prossimi mesi. Una forzatura bella e buona, che espone la Regione al rischio di non poter correttamente assolvere agli obblighi contrattuali precedentemente assunti con concessionari e contrattisti dei servizi TPL". "Diminuiscono infine – per i consiglieri di minoranza - quasi tutte le voci inerenti le spese in conto capitale, a differenza di quelle per la sanità grazie alle maggiori risorse destinate dal Governo centrale con cui l’esecutivo Marsilio conta di pareggiare i disavanzi della sanità, stando a quanto dichiarato nelle ultime settimane".