"Ho ricevuto intorno a ora di pranzo la lettera di diffida firmata dai ministri Boccia e Speranza: io non voglio drammatizzare il conflitto con il Governo ma francamente considero eccessivo se non risibile il tono intimidatorio e la minaccia di responsabilità penale rispetto ai contagi che deriverebbero da questo evento", lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio in apertura della conferenza stampa convocata per fare chiarezza sulla decisione assunta in merito al provvedimento, firmato ieri, di rientro da oggi nella zona arancione per l'Abruzzo senza l'avallo del ministro Speranza. "I nostri legali stanno valutando il tono e i contenuti della diffida - ha proseguito Marsilio- Io non condivido questa posizione del ministro. Non condivido neanche questa lettura della norma e soprattutto ho il dovere di far prevalere le ragioni dell'Abruzzo. Sin dal 2 dicembre ho scritto al ministro Speranza chiedendogli in sostanza l'opportunità di utilizzare una facoltà di deroga che gli concede la legge". Secondo Marsilio "ci siamo ritrovati con la cabina di regia che riconosce nella sua relazione in maniera positiva il fatto che l'Abruzzo abbia adottato misure anticipate, con risultati importanti, ma il ministro non ne ha preso assolutamente atto. Solo oggi con questa diffida e ieri tramite agenzie di stampa ci dicono "però potete uscire il 9 e diventare arancione. Ora che faccio un'ordinanza con passaggio graduale alla zona arancione, si scatena la diffida e c'è la disponibilità del Governo". Marsilio si augura "che ora non si crei uno scontro che possa complicare l'uscita ufficiale. Due giorni possono essere decisivi per la vita economica della regione.