Ha scelto uno dei luoghi simbolo della cultura frentana, Villa Marciani, sede della Biblioteca comunale Liberatore, fiore all’occhiello della amministrazione comunale da lui guidata, l’avvocato Filippo Paolini, il candidato sindaco del centrodestra alle prossime elezioni amministrative di Lanciano, per presentare ufficialmente la sua nuova discesa in campo e le sue idee per costruire la Lanciano 2026. Presenti l’assessore regionale della Lega Nicola Campitelli, il coordinatore regionale di FdI, Etel Sigismondi, numerosi esponenti locali dei partiti della coalizione di centrodestra e i capigruppo delle liste civiche, Lanciano che verrà, Alleanza con Paolini, Nuova Lanciano, Libertà in Azione, che primi fra tutti hanno voluto dare concretezza al progetto politico che vede la guida dell’avvocato frentano, personalità conosciuta e stimata in città, già sindaco dal 2001 al 2011. Tra le presenze anche quella di Eugenio Caporrella, da poco rientrato in politica quale rappresentante dell'organizzazione politica Autonomi e Partite Iva, che ha portato il suo sostegno alla candidatura di Paolini insieme al coordinatore regionale Alessandro Abagnale.
“Se c’è qualcosa di nuovo a Lanciano siamo noi perché il candidato sindaco del centrosinistra viene da dieci anni di amministrazione, che è stata fallimentare, ed oggi si presenta come il nuovo della nostra città, invece dopo dieci anni ci basta fare un giro nelle strade cittadine per capire com’è diventata la nostra Lanciano ed il degrado urbano che la fa da padrone”. Così Filippo Paolini introducendo il suo discorso di presentazione, nel quale non è mancato un pensiero ai cittadini delle contrade lancianesi che ieri sera hanno vissuto il dramma dell’incendio.
“Ho voluto che la mia presentazione si tenesse qui a Villa Marciani, una nostra grande scommessa, che abbiamo realizzato a suo tempo con grandi sacrifici e pensavamo fosse ritenuto ancora un punto di riferimento culturale della città ed invece abbiamo potuto solo constatare il degrado in cui versa. - ha continuato - Questo era una spazio verde dove presentavamo libri e davamo vita a momenti di cultura, ora è una selva abbandonata. Solo dopo dieci anni è un luogo non più presentabile. – ha continuato Paolini che ha chiarito che l’obiettivo sarà evitare le polemiche sterili e parlare di progetti e idee. “Lavoreremo su alcune direttrici, il sociale e la solidarietà, l’ambiente, la cultura, le attività produttive e la sicurezza. - Ha detto, sottolineando che ci sono idee concrete su quello che sarà il rapporto tra amministrazione comunale e filiere regionali.
” Sul sociale e solidarietà ci attende una sfida epocale, visto il periodo segnato dall’emergenza Covid, in cui hanno perso la vita tante persone colpite dal virus e che ha causato una crisi economica con tante attività in difficoltà ed alcune sono state costrette a chiudere.” E poi un affondo di Paolini sul modus operandi dell’amministrazione uscente: “Sicuramente il candidato del centrosinistra dovrà giustificare alla città come mai per fare alcune cose ci siano voluti dieci anni e non sono bastati. – dice - Nel frattempo si affannano a fare tutto il possibile nelle ultime settimane. Ad esempio hanno assunto due farmacisti, hanno fatto una gara per far gestire il cimitero, gara che scade, guarda caso, il 30 settembre, hanno trovato due milioni di avanzo di amministrazione, e poi 80mila euro per la rotonda dell’Iconicella. Esce tutto dal cilindro, - ironizza Paolini, ma poi sottolinea che a riguardo potrebbe non mancare il ricorso alla Corte dei Conti. Infine, incalzato da una giornalista sul discorso tanto caro al centrosinistra, che spesso sottolinea la necessità del rinnovamento della classe politica ed amministrativa, così Filippo Paolini “Il giovane cammina più veloce dell'anziano, ma l'anziano conosce la strada”.