"Una figura negativa epocale che rischia di diventare un caso nazionale" esordiscono cosi con una nota Mauro Febbo di Forza Italia, Luigi Leonzio della Lega, Antonio Tavani di FdI, Enrico Di Giuseppantonio dell'Udc e Tonia Paolucci del Polo civico, che stamane si sono recati in Provincia e hanno avuto un lungo colloquio con il segretario generale dopo la nota vicenda che ha in qualche modo congelato il risultato delle elezioni provinciali di Chieti.
Le elezioni del 18 dicembre sono state ritenute comunque valide, fatta eccezione per i voti espressi dagli elettori dei Comuni con popolazione superiore a 3 mila e fino a 5 mila abitanti e dagli elettori dei Comuni con popolazione superiore a 10 mila e fino a 30 mila. Ieri, "esaminando i verbali relativi alla elezione del presidente e del Consiglio è emerso che, per mero errore materiale, come scritto in una nota dal segretario generale della Provincia, Franca Colella, nelle fasi di gestione ed esercizio del voto all'interno del seggio, alcuni elettori, sindaci e consiglieri comunali, hanno votato su una scheda diversa da quella attribuita alla fascia demografica del Comune di appartenenza." Per tale motivo sedici dei 104 Comuni della Provincia di Chieti torneranno al voto il prossimo 23 dicembre.
"Esistono certezze per gravi irregolarità che inficiano probabilmente la procedura delle elezioni provinciali. Tra l'altro il numero delle schede scrutinate non corrispondono al numero dei votanti. - si spiega in una nota degli esponenti dela coalizione di centrodestra.
"Il centro-sinistra e il presidente uscente dovranno assumerne la responsabilità politica. La interlocuzione era tesa in prima istanza a chiedere un rinvio temporale, necessario per ogni altra operazione, anche per dare possibilità ai Sindaci delle città interessate di avvisare i consiglieri per un voto d'urgenza nel giorno dell'antivigilia di Natale, ove sono stati già fissati i consigli comunali per la chiusura dei bilanci in molte municipalità".
"Il cdx ha prodotto richiesta protocollata per l'accesso agli atti, alla quale al momento non è stata data risposta. È evidente che chiamare i Sindaci, Assessori e Consiglieri di ben 16 comuni ad esprimere nuovamente il voto sia sul candidato presidente che sulle liste, inficia a nostro giudizio la regolarità di una elezione di secondo livello e che in questa maniera diventa addirittura di terzo livello! Siamo convinti che, al solo fine di evitare dannosi contenziosi per gli interessi di tutta la provincia di Chieti, si possa addivenire ad una soluzione condivisa che inevitabilmente dovrà rivedere la procedura di voto con una nuova e completa indizione di consultazione elettorale".