“Quella di domenica è stata sicuramente la giornata più nera per il nostro Abruzzo, con ben 34 incendi innescati contemporaneamente in punti diversi del territorio, molti dei quali concentrati sul pescarese e sul chietino, un’azione che sembra mirata e che, se non ha il sapore dell’attacco terroristico, poco ci manca. Ora occorrono misure urgenti per supportare i Comuni nell’azione di risanamento, Comuni che comunque andranno in somma urgenza, e la Regione, che chiederà lo stato di emergenza, dovrà fornire loro un’adeguata copertura a 30 giorni. Gli uffici tecnici dirigenziali sono già al lavoro per reperire una prima tranche di finanziamenti necessari e domani porteremo la proposta di legge, sotto forma di variazione di bilancio, in Consiglio regionale, certi di trovare il consenso unanime dell’Assise su un dramma che deve vederci tutti uniti e compatti contro l’azione di piromani su cui le Forze dell’Ordine stanno già indagando”.
Lo hanno detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri e i capigruppo di maggioranza Guerino Testa, Vincenzo D’Incecco, Mauro Febbo e Roberto Santangelo, al termine del vertice da remoto convocato d’urgenza dal Presidente Marco Marsilio con tutti i sindaci interessati dai roghi, alla presenza anche dell’assessore Guido Liris. Peraltro lo stesso Presidente Sospiri stamane si è recato nuovamente sul lungo del rogo della Riserva di Pescara per verificare l’entità dei danni con l’ausilio della luce del giorno.
“Da Bolognano a Città Sant’Angelo a Casalbordino, da Ortona a Pescara a Rocca San Giovanni, da Penne a Farindola a Teramo, il dramma che si è consumato ha caratteristiche identiche – hanno detto il Presidente Sospiri e i capigruppo di maggioranza -. I primi roghi sono iniziati a Colle Santa Lucia a Ortona già dal mattino e poi, dalle 15 in poi, in Abruzzo si è scatenato l’inferno, con Canadair, elicotteri dei vigili del fuoco, mezzi da terra e 200 volontari che per tutta la giornata hanno percorso l’Abruzzo in lungo e largo per frenare ovunque l’avanzata delle fiamme. A ventiquattro ore dall’accaduto, tutti sappiamo com’è finita: Pescara ha visto andare in fumo i comparti 5, 4 e parte del 3, della Riserva naturale della pineta dannunziana, dove peraltro stamane il fuoco era anche ripartito, parliamo di 12 ettari di pineta, senza dimenticare i danni causati alle imprese balneari, stabilimenti costretti a evacuare i bagnanti dalle spiagge mentre le scintille di fuoco trasportate dal vento devastavano palme, lettini e sedie; e intanto in altri punti della città, da Pescara nord a Colle Breccia, saltavano in autocombustione auto e si accendevano altri focolai. A Ortona ancora da stamattina le fiamme stanno minacciando il deposito dell’Eni, che significherebbe il dramma, oltre ad aver mangiato ettari ed ettari di vegetazione, minacciando le case, e imponendo l’evacuazione del canile. E le storie che oggi i sindaci hanno raccontato, con le lacrime agli occhi, sono tutte simili, lacrime che suscitano rabbia perché quei roghi oggi sembrano essere stati guidati e organizzati da una o più mani e se così fosse un’azione tanto criminale e che solo per puro caso non ci fa contare vittime, meriterebbe una punizione esemplare e su questo ci affidiamo alle Forze dell’Ordine. Ora però dalla Regione Abruzzo arriva la richiesta di voltare pagina e di occuparci di contenere e risanare i danni causati dal fuoco, esattamente come accaduto un anno fa in occasione degli incendi della collina di San Silvestro, a Pescara, e delle dune di Punta Aderci. È evidente che quanto accaduto ha una dimensione nazionale ed europea perché il fuoco ha devastato dei giacimenti ambientali di rilevanza internazionale. Tutti i Comuni per fronteggiare le spese necessarie, ma impreviste, utili per l’emergenza, andranno in somma urgenza al fine di disporre delle somme strategiche per effettuare i lavori di risanamento.
Somme che oggi non riusciamo a quantificare al millimetro – hanno aggiunto il Presidente Sospiri e i capigruppo Testa, Febbo, D’Incecco e Santangelo -, ma pensiamo che il solo comparto 5 della pineta di Pescara, ovvero l’area naturalistica, è stato assicurato per 7milioni di euro. Alla Regione Abruzzo spetta il compito di assicurare l’adeguato supporto per dare copertura, a 30 giorni, alle spese che saranno effettuate, intanto chiedendo il riconoscimento dello stato di emergenza, poi pensando alla rimodulazione dei Fondi FSC-fondi di sviluppo e coesione. Su questo il presidente Marsilio è stato chiaro, dando ampio e immediato mandato agli uffici affinchè individuino una prima tranche di risorse da inserire in una variazione con l’istituzione del nuovo capitolo di bilancio che già domani porteremo in Consiglio regionale”.