"Passa un disegno di legge che non risolve i veri problemi della governance delle Ater – riprendono - ma era ancora una volta urgente dare un segnale di durezza agli alleati romani, intento subito chiaro nelle parole del Presidente Marsilio che si era svenduto alla Meloni a Roma questa legge, perché di fatto non va oltre la propaganda e non affronta i problemi di chi vive dentro una casa popolare". "Si tratta infatti di un testo difficilmente applicabile nel concreto, capace di generare caos senza garantire gli assegnatari – così il consigliere Antonio Blasioli, firmatario di tre emendamenti – E' lontano dalle esigenze di chi vive nelle case popolari, lo dimostra la bocciatura della nostra richiesta di dare subito ristoro dai danni delle recenti ondate di grandine e pioggia a chi si trova a vivere con pesanti infiltrazioni in casa. Avevamo chiesto di stanziare 200.000 euro allo scopo, istanza che aveva sia copertura finanziaria che il parere positivo dalla Commissione Bilancio, ma la maggioranza ha deciso che si dovranno aspettare mesi per ottenerlo, incredibilmente argomentando circa la necessità di aspettare il bilancio, nel 2020". Passano le loro modifiche in odore di sicurezza, rimarca Blasioli, ma passano anche importanti emendamenti presentati dal PD, che miglioreranno la vivibilità degli alloggi per assegnatari disabili e renderanno migliori i controlli sulla sicurezza: "Il nuovo dettato fa una vera e propria macelleria sociale – conclude il consigliere - Molte abitazioni sono e resteranno fatiscenti, perché il testo non si pone concretamente l'urgenza di intervenire. Il dato positivo è però l'approvazione di un nostro emendamento con cui abbiamo assicurato ai nuclei di assegnatari dove è presente un componente disabile non deambulante, di poter accedere alla mobilità volontaria, che consente di cambiare alloggio, se quello occupato preclude o ostacola la possibilità di movimento, ad esempio in palazzi dove non funzionano gli ascensori. Si deve ad un nostro emendamento anche il cosiddetto "fascicolo fabbricato", che garantisce la sicurezza statica degli edifici, istituzionalizzandola attraverso questo strumento che razionalizza e formalizza il processo conoscitivo e manutentivo dell'edificio, con layer tecnici, strutturali, architettonici, geologici e impiantistici pronti alla visione dei tecnici e degli amministratori, ma anche alle imprese e agli amministratori dei condomini. Avevamo chiesto che i fascicoli fossero pronti entro tre anni e revisionati ogni 10, ma la Lega ha chiesto invece un termine di 5 anni, rinunciando alla possibilità di amministrare questo compito. Portiamo a casa la norma e ora lavoreremo per l'anticipazione, perché la sicurezza è prioritaria".