“Stop al doppio turno al Liceo ‘Marconi’, a partire da domani, lunedì 18 ottobre, anche gli studenti delle ultime 17 classi entreranno nella sede dell’ex Fater riprendendo il consueto orario scolastico dalle 8 alle 13. Si chiude dunque il periodo di transizione tra l’avvio ufficiale dell’anno scolastico e l’entrata a regime dell’attività didattica anche per il ‘Marconi’. Ci scusiamo con i ragazzi che hanno dovuto vivere qualche disagio che però siamo riusciti a ridurre a un solo mese, ovvero il tempo necessario per adeguare gli spazi dell’ex azienda a un utilizzo scolastico, e spiace dover constatare come tale ritardo sia stato anche frutto di un pervicace ostruzionismo, politico e non”.
Lo ha annunciato il Presidente della Provincia di Pescara Antonio Zaffiri ufficializzando il provvedimento che entrerà in vigore a partire da lunedì prossimo 18 ottobre. “Finalmente entreranno a pieno regime tutte le strutture che ospitano in via temporanea le 64 classi del Liceo ‘Marconi’, consentendo alla Provincia di Pescara di portare avanti il cantiere per la demolizione e ricostruzione della sede originaria – ha detto il Presidente Zaffiri -, dando una sede sicura ai nostri 1.500 studenti che hanno ripreso regolarmente l’anno scolastico in presenza. Purtroppo, come abbiamo ribadito più volte, i lavori del ‘Marconi’ erano urgenti e indifferibili, ma soprattutto necessari per garantire agli studenti e al personale di vivere e studiare in ambienti sicuri oltre che accoglienti e adeguati.
Le condizioni strutturali di una scuola costruita pezzo dopo pezzo dagli anni ‘50 in poi, con l’utilizzo di materiali diversi tra loro e con tecniche di costruzione diverse, non ci hanno permesso di eseguire gli interventi di adeguamento sismico che sono obbligatori e prioritari. Se avessimo potuto, sarebbe stato molto più semplice intervenire sull’esistente, in questo caso non abbiamo potuto, non avremmo raggiunto l’obiettivo di tutelare la salute e la vita dei nostri studenti. D’altro canto, se stiamo investendo ben 14milioni di euro per la demolizione e ricostruzione ex novo di tutto il complesso scolastico, palestra compresa, di cui 8milioni 30mila solo per il primo stralcio, non parliamo di una scelta semplice fatta a cuor leggero. A suscitare le preoccupazioni degli studenti, delle famiglie e di una parte del personale era l’incognita sulla destinazione futura delle 64 classi che comunque resteranno fuori sede per un solo anno, ma resteranno a Pescara."
Oggi abbiamo dato una sistemazione adeguata alle 64 classi: gli uffici amministrativi della scuola sono stati attrezzati negli spazi di proprietà della Provincia e situati in via Avezzano, l’ex sede della Croce Rossa; 13 classi sono ospitate negli spazi dell’Istituto Ipsias ‘Di Marzio-Michetti’ in via Arapietra; 14 classi sono andate nella sede dell’Istituto ‘Aterno-Manthonè’ in via Tiburtina; 14 classi sono state dislocate nel fabbricato assegnato all’Istituto Alberghiero Ipssar ‘De Cecco’ in via Tirino, dove il ‘De Cecco’ utilizzava solo il pianterreno; 11 classi andranno nella sede dell’Accademia Musicale Pescarese, in via dei Peligni; 17 classi sono state destinate nell’ex sede della Fater in via Volta, lo spazio che però ha avuto bisogno di interventi di adeguamento e di allestimento delle aule e per questa ragione abbiamo avuto bisogno di un mese di tempo, durante il quale i ragazzi hanno dovuto svolgere le lezioni con un doppio turno. Abbiamo accelerato quanto più possibile i lavori – ha aggiunto il presidente Zaffiri –, e oggi siamo riusciti a chiudere la fase emergenziale: a partire da lunedì tutte le 64 classi saranno in presenza al cento per cento. Le 17 classi che da lunedì entreranno nell’ex Fater occuperanno i locali al piano terra, spazi nuovi, salubri, imbiancati, perfettamente adeguati e il ringraziamento va a tutti i tecnici e responsabili dell’Ufficio tecnico, alle maestranze lavorative che hanno operato anche durante il periodo di ferragosto pur di farci raggiungere il risultato odierno, oltre che alla famiglia Aristide De Cecco, proprietaria dell’immobile che, compresa la situazione emergenziale, ha garantito la propria massima disponibilità. Ora il lavoro dovrà continuare per raggiungere un nuovo obiettivo: riportare gli studenti entro un anno nella loro scuola”.