Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, intervenendo, quest’oggi, a Mosciano Sant’Angelo, al convegno organizzato da Confindustria Teramo sul tema degli strumenti a sostegno della ripresa e dello sviluppo per la provincia di Teramo ha fatto il punto della situazione sulla nuova programmazione 2021-2027 dei fondi europei.
Si tratta di un programma regionale finanziato dall’Unione europea che per l’Abruzzo vale oltre 1 miliardo di euro per il periodo 2021-2027. Risorse destinate allo sviluppo regionale (Fesr) per 681 milioni di euro e al sociale (Fse+) per 406 milioni di euro. All’appuntamento odierno, oltre agli imprenditori ed agli amministratori locali, sono intervenuti anche Emanuela Grimaldi, direttore del Dipartimento della Presidenza della Regione Abruzzo e Mauro Miccio, Commissario ZES Abruzzo.
“In realtà, - ha dichiarato Marsilio - speriamo inizi presto questo nuovo ciclo di programmazione europea e nazionale denominato 21-27 poiché ci troviamo già nel secondo semestre del 20222 e non vede ancora la luce e non certo per nostra responsabilità. Infatti, - ha spiegato il Presidente - le Regioni, per spendere quei fondi devono prima aspettare che la Commissione Europea fornisca gli indirizzi. Poi gli Stati nazionali devono siglare con l’Ue gli accordi di partenariato che definiscano la cornice dentro la quale quelle risorse debbano essere spese. Noi la nostra parte l'abbiamo fatta, avendo già approvato i nostri programmi operativi regionali per i fondi europei. Li abbiamo anche spediti alla Commissione europea e ci auguriamo di avere presto il via libera della Commissione visto che siamo pronti a pubblicare bandi ed a spendere i fondi”.
Il presidente Marsilio ha poi confermato che “si tratta di cifre importanti, pari a due volte e mezzo i fondi europei che si sono avuti a disposizione nel precedente ciclo di programmazione. Bisogna fare anche in fretta soprattutto perché ci troviamo in una situazione di crisi e quindi non è sufficiente affrettarsi a spendere i fondi del PNRR che, peraltro, non sono infiniti. Sono fondi che dovremmo utilizzare al meglio, che stiamo utilizzando nella maniera migliore e più veloce possibile ma la velocità è anche un imperativo derivante dal fatto che c'è tanta gente che soffre perché la crisi economica si fa sentire, una crisi provocata prima da due anni di pandemia, che non è ancora finita, e poi da una guerra che sta durando molto più del previsto e che rischia – ha proseguito - di durare tantissimo con conseguenze che potrebbero diventare davvero molto profonde e durature sui nostri sistemi sociali ed economici. Ecco perché – ha concluso – tenere fermi questi soldi e continuare a discutere oltre un certo limite su come usarli è davvero un delitto”.