23 Gennaio 2012. "Credo che ci sia un grande movimento nell'area cattolica, c'è un grande bisogno di un nuovo impegno politico e c'è anche una grande voglia di un nuovo impegno". Lo ha affermato a margine del convegno: "Imprese e famiglia, insieme per fronteggiare la crisi" tenutosi lo scorso 21 gennaio a Pescara, il Vicepresidente della Camera e Presidente dell'Udc, Rocco Buttiglione, rispondendo ai cronisti che lo interpellavano sulla la possibilità di un nuovo partito di ispirazione cattolica. "L'Udc - ha detto Buttiglione - è una delle possibili combinazioni del futuro, perché per tempo abbiamo detto che il vecchio sistema non funzionava più. Credo che anche il Pdl debba riflettere sul futuro, per capire che non potrà essere simile al passato, così come alcune parti del Pd. C'è lo spazio perché, alla fine, venga fuori una grande aggregazione di forze nell'area moderata, Buttiglione si è anche soffermato, tra le altre cose, anche sul rapporto tra etica e politica: "si riporta l'etica al centro della politica – ha dichiarato - se si riporta l'etica al centro della società, perché la politica fa parte della società. Bisogna tornare al principio del merito, della responsabilità e della solidarietà non avendo paura di impegnarsi". "Criticare la politica è facile, cambiarla è difficile - ha proseguito il presidente dell'Udc - vi ingannerei se dicessi che saranno quelli che ci sono adesso a cambiare la politica. E' necessario che nuova gente entri, portando il supporto di idee, l'impegno, sostituendo alla critica l'impegno. Affinché questo accada è necessario che i partiti cambino. Una nuova legge elettorale può aiutare, così come una legge sui partiti – ha concluso Buttiglione - che garantisca la democraticità delle procedure interne".
"Non credo che queste liberalizzazioni possano far decollare la politica, ma, forse, per alcuni versi, si dovrebbe tornare a un grande istituto qual era quello delle partecipazioni statali". Lo ha affermato invece, Giampiero Catone, componente della commissione Bilancio della Camera dei Deputati e Direttore Politico de "La Discussione". Con il sistema delle partecipazioni statali, ha proseguito il Deputato, "l'economia di base dello Stato veniva garantita da grandi società di Stato. Anche perché - ha sottolineato – noi abbiamo già visto, con le grandi liberalizzazioni fatte in precedenza dal Governo Prodi, che fondamentalmente il mercato italiano e le aziende sono state acquisite da grosse multinazionali straniere e che magari l'Italia ha perso potenzialità".
Catone ha poi fatto l'esempio di un'azienda in crisi: "i tagli - ha detto - possono servire a far quadrare il bilancio in un'azienda che ha delle perdite, ma poi quell'azienda non avrà
più penetrazione nel mercato. Avrà fatto quadrare il bilancio, ma non esisterà più. Io non vorrei che andassimo a finire in questo modo". Per Catone è necessario "tornare alla politica
piuttosto che riformarla. Il momento è particolare – ha affermato - e i politici hanno abbandonato la nave nelle mani dei passeggeri. Io penso che proprio in questo momento c'è bisogno di un ritorno vero alla politica, una politica propositiva, fatta non solamente di quadrature di bilancio, non
solamente di tagli, ma soprattutto di incentivi nuovi, per far ripartire quell'economia che oramai è ferma".