Dalla riunione è emersa la comune volontà di restituire all’unità operativa la capacità attrattiva che negli anni ha portato l’ospedale “SS. Annunziata” a recitare un ruolo di primo piano nella sanità abruzzese e a connotarlo come punto di riferimento per la patologie cardiache. D’altra parte l’attività dell’unità operativa non è mai venuta meno, poiché l’équipe ha garantito la continuità delle prestazioni già dallo scorso giugno, quando il direttore della Cardiochirurgia era stato raggiunto da un provvedimento di sospensione.
Com’è noto, Schael era stato informato fin dal momento del suo insediamento delle fibrillazioni e delle difficoltà in cui versava la Cardiochirurgia, sulle quali chiamò a fare luce una commissione di esperti provenienti da altre regioni. Un lavoro di verifica importante per la Direzione aziendale, che fece emergere elementi utili ai fini dell’inchiesta della magistratura che era stata parallelamente avviata.
«Guardiamo avanti - ha aggiunto Schael - abbiamo un centro di Cardiochirurgia avanzato e attrezzato che non teme il confronto con altri grandi ospedali e dobbiamo concentrarci sul suo immediato rilancio. L’Università si appresta a chiamare una persona di chiara fama che potrà guidare l’équipe e dare risposte ai cittadini di questo territorio e, perché no, anche di altre regioni. La storia della Cardiochirurgia non si ferma qui. Anzi, riparte da qui per scrivere pagine ancora più belle».