Intanto continua la campagna vaccinale e le raccomandazioni si fanno più pressanti per scongiurare il ripetersi di situazioni drammatiche che, proprio grazie al vaccino, potrebbero essere archiviate. Ma questo è anche il periodo legato all'influenza e il vaccino antinfluenzale viene suggerito soprattutto agli anziani e a tutti i soggetti che per particolari patologie sono ritenuti fragili e quindi più vulnerabili.
“Siamo inseriti in questo contesto da marzo dello scorso anno e abbiamo vissuto appieno tutte le problematiche legate alla pandemia, è stata un'esperienza terribile e a distanza di mesi con centinaia di tamponi e test rapidi eseguiti – sottolinea Moreno Camponetti titolare della Farmacia del Verde e della Clinica Madonna del Ponte – ci troviamo a fare i conti anche con un altro problema non meno importante che sono gli effetti del Covid, con la necessità quindi per chi ha vissuto la malattia, di sottoporsi a esami accurati per assicurarsi una buona qualità della vita ed evitare danni permanenti.
Intanto la mia raccomandazione resta quella di vaccinarsi e di sottoporsi alla terza dose, solo così potremo sentirci sempre più sicuri”. Sull'importanza del vaccino punta l'accento anche il dottor Marco Cervone, pneumologo, della Clinica Madonna del Ponte, che allarga il tiro e parla non solo di quelli per contrastare il Covid, ma anche per il pneumococco e per l'influenza. “Le persone vaccinate come si è potuto verificare hanno un rischio molto basso di finire in terapia intensiva anche se contraggono il virus, per fortuna l'Abruzzo conta l'80 per cento di vaccinati e questo è un dato confortante. Raccomando anche il vaccino antinfluenzale e quello per il pneumococco specie per chi soffre di malattie respiratorie, quindi anche un'influenza può produrre complicazioni serie – spiega Cervone – Non vanno poi sottovalutati gli effetti e gli strascichi che purtroppo vive chi ha avuto il Covid in forma più grave. L'organo colpito dal virus che come è noto si trasmette per vie aeree sono i polmoni, perciò sono fondamentali le visite di controllo, monitorare con indagini specifiche il proprio stato di salute per evitare conseguenze gravi e irreversibili. Fare prevenzione è un problema di salute nazionale, perché meno persone si ammalano e meno persone corrono il rischio di ammalarsi”. Quasi un gioco di parole che esprime un concetto di estrema rilevanza, valido non solo in questo delicato periodo, “perché sensibilizzare e dare la giusta e corretta informazione significa risparmiare i costi della sanità pubblica e continuare a garantirla con sempre maggiore efficienza ed efficacia”conclude Marco Cervone.