Lo ribadisce l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, intervenendo nuovamente nella questione dei fondi all’ospedale peligno.
“Basta scorrere il testo della delibera 742 del 2018 per rendersi conto del bluff del vecchio governo regionale – spiega la Verì – visto che subito dopo lo specchietto dell’ipotetico piano di riparto, c’è una postilla, in cui è spiegato che quei fondi sarebbero stati disponibili dopo l’approvazione della nuova rete ospedaliera regionale. Ma la precedente giunta non ha sempre sostenuto di aver approvato la rete ospedaliera nel 2016, con il DCA 79? Dunque la verità, molto semplice, è che si trattava di una mossa elettoralistica, una delle tante delibazioni (non delibere) approvate dal vecchio governo regionale. E adesso sperano di mettere una pezza ai loro errori proponendo una risoluzione, che come ben sanno è un atto politico e non amministrativo o legislativo, e che in sanità non può certo superare le rigide procedure normative che regolano il comparto”.
L’assessore sottolinea anche un altro aspetto, sul quale è intervenuto Paolucci.
“Mi riferisco – rimarca – all’accusa sul fatto che il milione e 800mila euro che la Asl paga per il canone del project financing del nuovo ospedale di Sulmona verrebbe sottratto dai fondi destinati all’assistenza e alla spesa per il personale. Mi sembra sia esattamente quello che questo governo regionale sostiene da anni, da quando ha scelto di annullare i project financing della precedente giunta per la realizzazione dei nuovi ospedali proprio per questo motivo. Fa piacere che Paolucci ci stia dando, forse inconsapevolmente, ragione”.
Un ultimo passaggio la Verì lo riserva ai presunti 143 milioni di euro che si troverebbero nelle casse della Regione per l’edilizia sanitaria.
“Altra informazione senza fondamento – conclude – dato che già due anni fa spiegammo che quei fondi sono stati semplicemente assegnati dal Ministero all’Abruzzo, ma mai erogati o accreditati sui conti della Regione. La liquidazione, infatti, avviene in base agli stati di avanzamento delle opere realizzate e non su idee e progetti sulla carta. Fatte queste dovute precisazioni, mi sento di dover comunque rassicurare la comunità di Sulmona, perché l’amministrazione regionale non ha affatto dimenticato gli impegni assunti, a partire dalla riclassificazione dell’ospedale Santissima Annunziata (che il mio predecessore aveva ridotto a presidio di base), puntualmente inserita nel piano di riordino attualmente all’esame dei tavoli ministeriali”.