Il progetto, che ha attraversato sei governi, aveva inizialmente stanziato 150 milioni di euro per 271 interventi di riqualificazione di beni culturali a rischio. I comuni beneficiari hanno anticipato ingenti somme, spesso superiori a 100.000 euro, per la progettazione esecutiva. Tuttavia, la Delibera CIPESS del 2022 ha di fatto azzerato i finanziamenti, lasciando le opere incompiute.
Un Coordinamento di oltre 60 sindaci di diverse appartenenze politiche ha presentato un appello unitario alla Presidenza del Consiglio e al Ministro della Cultura, articolato su tre punti: rifinanziamento del piano con tempistiche definite, snellimento delle procedure burocratiche e adeguamento dei fondi all'aumento dei costi delle materie prime.
"Trova consacrazione istituzionale il civile ma appassionato appello di moltissimi Comuni italiani, prima illusi e poi disillusi", ha dichiarato il Sindaco Tavani, "Chiediamo al Ministro della Cultura e al Presidente Meloni di tornare a investire nei luoghi italiani dimenticati."
Tra i progetti in attesa, spicca quello di Fara San Martino, del valore di 1,2 milioni di euro, destinato alla messa in sicurezza dell'Abbazia di San Martino in Valle e dell'area circostante. I promotori dell'iniziativa auspicano un'ampia condivisione parlamentare per il rilancio del progetto.