Il Ferro di Cavallo è, di fatto, la centrale del market della droga del rione “Rancitelli”, dove i residenti diventano ostaggi di pillole di illegalità quotidiane e sono costretti a convivere con un coprifuoco perenne, dovendosi barricare in casa per sfuggire agli spacciatori italiani, stranieri e di etnia rom, che gestiscono la piazza con un business di dosi di crack attivo h24.
All’indomani della delibera in consiglio comunale per l’abbattimento degli edifici di via Lago di Borgiano e la demolizione del Ferro di Cavallo nell’intento di bonificare la zona, proprio nel “palazzaccio”, dalle prime ore del mattino, è in corso una vasta operazione delle Fiamme Gialle di Pescara, che sta eseguendo perquisizioni d’iniziativa per rintracciare chi smercia all’ingrosso e al dettaglio ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti del tipo pesante, tra cui hashish, eroina e cocaina.
Le operazioni, condotte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria del capoluogo adriatico, si stanno svolgendo con l’ausilio delle unità cinofile specializzate, delle pattuglie del comparto antiterrorismo e pronto impiego (A.T.P.I.) del Gruppo di Pescara e del contingente aeronavale, il cui elicottero Volpe 415, dotato di sensori che consentono di vedere e discriminare un obiettivo a grande distanza, anche di notte o in condizioni marginali di visibilità, sorvola e supervisiona il quartiere per segnalare possibili movimenti sospetti.
“Il blitz odierno rientra nell’ambito di ‘Drug Market’, il piano d’azione che abbiamo già avviato mesi fa per la prevenzione, il controllo e la vigilanza del territorio di tutta la provincia in materia di stupefacenti” afferma il Colonnello t.ST Antonio Caputo, Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Pescara.
“Quest’articolata attività investigativa è fondamentale per ricostruire i canali e la filiera di una vasta e complessa rete, ben strutturata, composta di grossisti, mediatori e pusher al dettaglio, dediti allo spaccio nel mercato pescarese” continua Caputo, che conclude: “le vittime principali di queste fabbriche di droga in cemento, dove la legge sembra non entrare, sono soprattutto i giovani, che cadono nelle maglie della tossicodipendenza e della microcriminalità. Per questo, il nostro compito è quello di reprimere sì, ma soprattutto, anche di prevenire, arginando per tempo condotte illecite e abusive che depredano un intero rione”.