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Cronaca

Chieti ricorda Giovanni Palatucci, il Questore che salvò migliaia di ebrei

10/02/2025 - Redazione AbruzzoinVideo
Chieti ricorda Giovanni Palatucci, il Questore che salvò migliaia di ebrei

Questa mattina, il Vicario del Questore della Provincia di Chieti, Pierfrancesco Muriana, ha reso omaggio alla memoria di Giovanni Palatucci, ultimo Questore di Fiume, che sacrificò la propria vita per salvare migliaia di ebrei dai campi di concentramento nazisti.

La cerimonia si è svolta alle ore 10:00 in Largo Donatori di Sangue di via Principessa di Piemonte, presso l'aiuola dedicata a Palatucci, curata dall'A.V.I.S. Presenti all'evento il Sindaco di Chieti Diego Ferrara, il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Michele Iadarola, il Ten. Col. Pierluigi Capparè in rappresentanza del Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Presidente dell’A.V.I.S. di Chieti Tullio Parlante, il Cappellano Volontario della Polizia di Stato Don Angelo Di Rito, una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato – Sezione di Chieti e una classe di studenti della Scuola Secondaria annessa al Convitto “G.B. Vico”.

Giovanni Palatucci nacque il 31 maggio 1909 a Montella (AV). Dopo aver superato gli esami da procuratore legale, frequentò a Roma il 14° corso per Vice Commissario di Pubblica Sicurezza presso la Scuola Superiore di Polizia. La sua carriera lo portò prima a Genova e poi alla Questura di Fiume, dove dal 15 novembre 1937 fu addetto all'ufficio stranieri e successivamente Questore Reggente.

Dal 1938 al 1944 si distinse per il suo impegno nel salvare numerose famiglie di ebrei fornendo loro permessi di viaggio o di residenza per sottrarli alla persecuzione nazista. Per questo motivo, il 13 settembre 1944 venne arrestato e deportato nel campo di concentramento di Dachau, dove morì il 10 febbraio 1945.

Nel 1990 Israele lo ha riconosciuto tra i "Giusti tra le Nazioni", mentre nel 1995 la Repubblica Italiana gli ha conferito la Medaglia d'Oro al Merito Civile con la seguente motivazione: "Funzionario di Polizia, reggente la Questura di Fiume, si prodigava in aiuto di migliaia di ebrei e di cittadini perseguitati, riuscendo ad impedirne l'arresto e la deportazione. Fedele all'impegno assunto e pur consapevole dei gravissimi rischi personali continuava, malgrado l'occupazione tedesca e le incalzanti incursioni dei partigiani slavi, la propria opera di dirigente, di patriota e di cristiano, fino all'arresto da parte della Gestapo e alla sua deportazione in un campo di sterminio, ove sacrificava la giovane vita. Dachau, 10 febbraio 1945."

Nel 2004 la Chiesa Cattolica gli ha attribuito il titolo di "Servo di Dio", avviando il processo di beatificazione.

L'evento odierno rappresenta un'importante occasione per ricordare il coraggio e il sacrificio di un uomo che, con il proprio operato, ha lasciato un segno indelebile nella storia della lotta contro l'oppressione e la violenza nazista.

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