Sabato 19 Aprile 2025

Cronaca

Pescara, frode nel settore automotive: indagini concluse per bancarotta da 4,5 milioni

22/01/2025 - Redazione AbruzzoinVideo
Pescara, frode nel settore automotive: indagini concluse per bancarotta da 4,5 milioni

La Guardia di Finanza di Pescara ha concluso le indagini su una presunta frode nel settore automotive che ha portato al fallimento di un'azienda con sede legale a Pescara e stabilimento nella Val di Sangro. Le investigazioni hanno rivelato un debito di oltre 4,5 milioni di euro verso fornitori ed erario.

Secondo quanto emerso dalle indagini, gli amministratori avrebbero distratto beni per circa 2,5 milioni di euro poco prima del fallimento, trasferendoli a una nuova società gestita dallo stesso amministratore di fatto. Questa operazione avrebbe permesso di proseguire l'attività mantenendo gli asset di valore ma eludendo i debiti tributari accumulati.

Le indagini hanno inoltre scoperto prelievi indebiti dai conti aziendali per oltre 260.000 euro, successivamente versati su conti personali. È stata anche accertata una malversazione di fondi pubblici per oltre 65.000 euro: i contributi COVID-19 erogati all'azienda sarebbero stati dirottati sui conti personali di un socio e di una società a lui collegata.

La Procura della Repubblica di Pescara ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di tre persone: l'amministratore della nuova società (che era anche amministratore di fatto della società fallita), un socio e l'amministratore formale dell'azienda fallita. I reati contestati sono bancarotta patrimoniale, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e malversazione di fondi pubblici.

L'operazione si inserisce nel quadro del nuovo "Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza" e rafforza il ruolo investigativo della Guardia di Finanza nel contrasto alle frodi societarie.

CONDIVIDI:

Potrebbero interessarti

Il corpo del 48enne ritrovato in un laghetto della Val Vibrata. Era scomparso da venerdì. I carabinieri indagano: si fa strada l’ipotesi della rapina finita nel sangue.

Un carico di sorrisi, uova di cioccolato e peluche per i piccoli pazienti dei reparti pediatrici. Un gesto che commuove, nel ricordo del collega Maurizio Berardinucci.

Si finge operatore antifrode e convince un pensionato a trasferire i risparmi della vita su un conto trappola. I Carabinieri ricostruiscono il flusso del denaro e fermano (in parte) la fuga dei soldi.

Una notte di paura nella tranquillità di un piccolo centro del teatino: tentata estorsione, maltrattamenti, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. Solo l’intervento con spray urticante ha evitato il peggio.