I fatti che hanno portato alla condanna sono avvenuti nel corso dell’anno 2019 allorquando il predetto, creando falsi profili social attraverso i quali rappresentava di essere minorenne, adescava su internet ragazze giovanissime, anche di tredici e quattordici anni, le quali venivano indotte a scattare ed inviargli foto ritraenti parti intime nonché video registrati durante il compimento di atti di autoerotismo che il condannato stesso sollecitava a compiere.
Le indagini, coordinate dalla Procura Distrettuale della Repubblica di L’Aquila, ed esperite dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni di Pescara, anche attraverso il sequestro del materiale pornografico detenuto dal predetto, hanno consentito di riscontrare pienamente quanto denunciato dai genitori di una giovane vittima presso quell’Ufficio.
Dopo le formalità di rito, l’arrestato, a cura degli Agenti della Sezione Specializzata in materia di reati sessuali ed in danno di minori della Squadra Mobile, è stato condotto presso la Casa Circondariale di Chieti per l’espiazione della pena.