Mercoledì 27 Novembre 2024

Cronaca

Operazione “Easy Game”. A Picciano e Pescosansonesco l’onta dell’abuso d’ufficio sugli incentivi ai tecnici della P.A.. Segnalato un danno erariale di 28 mila euro.

19/05/2022 - Redazione AbruzzoinVideo
Operazione “Easy Game”. A Picciano e Pescosansonesco l’onta dell’abuso d’ufficio sugli incentivi ai tecnici della P.A.. Segnalato un danno erariale di 28 mila euro.

Affidamenti diretti senza procedure comparative, liquidazioni con abuso di risorse finanziarie destinate all’ammodernamento tecnologico e persino autopagamenti.

È questo il quadro emerso dall’inchiesta condotta dalle Fiamme Gialle di Popoli presso i comuni di Picciano e

Pescosansonesco nell’ambito dell’operazione “Easy Game”, per cui sono stati denunciati per abuso d’ufficio 5

responsabili dei servizi tecnici e finanziari, segnalati anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti per aver

cagionato un danno erariale di 28 mila euro.

Le indagini hanno portato a galla le irregolarità degli appalti pubblici banditi dai due enti locali della provincia di

Pescara per rimediare alle recenti emergenze climatiche e ambientali che hanno colpito il territorio, dal sisma

dell’agosto 2016 al maltempo del gennaio 2017.

Il dossier delle amministrazioni comunali di Picciano e Pescosansonesco riporta, infatti, una fitta

documentazione riguardante lavori di messa in sicurezza di edifici storici, centri abitati, strade, scuole e santuari.

Opere di interesse collettivo, per la realizzazione delle quali sono arrivati alle casse locali contributi straordinari,

con annesso stanziamento di appositi fondi di risorse finanziarie da destinare, a titolo di incentivo, ai dipendenti

pubblici per lo svolgimento di funzioni tecniche rese in relazione all’appalto, come le attività di programmazione

della spesa, la valutazione preventiva dei progetti, il controllo e la direzione dei lavori.

Una cassa che si è trasformata, in poco tempo, in un tesoretto di quasi 56 mila euro da ripartire, sulla base di un

regolamento adottato dai comuni secondo i rispettivi ordinamenti, tra i responsabili delle funzioni tecniche e

finanziarie e i loro collaboratori. Ed è da qui che sembra sia partita una catena di montaggio che ha portato

all’abuso di metà del fondo, 28 mila euro di incentivi che sanno di tangenti, perché indebitamente liquidati per i

motivi più disparati: affidamenti diretti senza procedure comparative, assenza di copertura finanziaria,

compimento di attività non incentivabili e non specialistiche, come generici studi di fattibilità, ovvero, sviamento

del 20% delle somme destinate all’innovazione tecnologica, o ancora, mancato pagamento delle quote previste

per l’Irap, la Cassa Pensioni Dipendenti Enti locali e l’INAIL.

E nel team dei tecnici c’è stato anche chi, in assenza del provvedimento autorizzatorio di un responsabile terzo,

gli incentivi se li è autoliquidati.Il capillare sistema corruttivo ricostruito dalla Tenenza di Popoli ha evidenziato un giro di favoritismi, culminato

con l’assegnazione con modalità illecite di ben undici appalti di lavori per un valore complessivo di 2 milioni e

mezzo di euro, intaccati da negligenze, errori, omissioni e imbrogli che hanno arrecato un forte pregiudizio ai

flussi di spesa pubblica erogati per il sostegno dell’attività amministrativa dei due comuni del pescarese.

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