Sarà una perizia disposta dalla Corte d'Assise di Chieti ad accertare la capacità di partecipare scientemente al processo da parte di Lunella Civitarese, ma anche capacità di intendere e di volere al momento del fatto e l'eventuale pericolosità sociale della donna 76 enne, che unitamente al marito, Donato Di Meo, 74 anni, è accusata di maltrattamenti fisici che avrebbero causato la morte, avvenuta nel febbraio 2022 all'ospedale di Lanciano, di Valentina Civitarese 78 anni, sorella dell’imputata e cognata dell’uomo.
Le indagini sono state condotte dalla squadra Mobile e coordinate dal Pm Giancarlo Ciani. Per Lunella la posizione è stata momentaneamente stralciata e il 18 marzo la Corte, affiderà l'incarico peritale al professor Ildo Polidoro. Il processo a carico di Di Meo va avanti e, ammessi i mezzi di prova richiesti da accusa e difesa, la Corte ha fissato al 29 aprile l'udienza per sentire i testi del pubblico ministero. Nei confronti dell'uomo ci sarebbero alcune registrazioni fatte da un vicino di casa in cui l'uomo ammetterebbe di aver alzato le mani sulla sorella della moglie. I maltrattamenti fisici subiti dall'anziana donna avrebbero causato all’anziana fratture delle costole e dello sterno, circa 10-15 giorni prima del decesso, lesioni da cui si è generata una sepsi nell'emitorace destro. Secondo la difesa quelle lesioni invece sarebbero state caussate da una caduta, quindi nessun maltrattamento. Marito e moglie avevano assunto la cura e custodia di Valentina, affetta da demenza senile, e l'avevano ospitata in casa sin dal marzo 2020.