Domenica 20 Aprile 2025

Cronaca

Pescara, celebrata la Festa della liberazione con la cerimonia a Palazzo di città e davanti al monumento ai caduti piazza Garibaldi

25/04/2021 - Redazione AbruzzoinVideo
Pescara, celebrata la Festa della liberazione con la cerimonia a Palazzo di città e davanti al monumento ai caduti piazza Garibaldi

L’Amministrazione comunale ha tributato un omaggio floreale con i colori della bandiera italiana ai patrioti pescaresi della guerra di liberazione dal nazifascismo e i cui nomi sono iscritti sulla lapide apposta nel 1947 all’ingresso di Palazzo di città.

Il sindaco Carlo Masci e il presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli hanno voluto così ricordare in un luogo simbolo i caduti per la libertà, prima della cerimonia istituzionale a piazza Garibaldi assieme al prefetto Giancarlo Di Vincenzo, il questore Luigi Liguori, il presidente della Provincia Antonio Zaffiri e ai rappresentanti della Forze armate e di Assoarma.

Le cerimonie per la celebrazione della Festa nazionale del 25 aprile si sono tenute senza discorsi ufficiali e con le sole bandiere italiane.

«Le prescrizioni per il contenimento dei rischi di contagio da Covid 19 – così Masci e Antonelli – hanno purtroppo impedito di celebrare pienamente la Festa della liberazione come momento di condivisione della nostra storia. Il Comune ha comunque inteso ricordare le due medaglie d’oro al valor militare alla memoria per la resistenza, Renato Berardinucci e Vermondo Di Federico, fucilati dai tedeschi ai cimitero di Arischia l’11 giugno 1944. Avevano 23 e 20 anni. Erano ambedue originari di Picciano e per questo motivo abbiamo voluto al nostro fianco il sindaco Vincenzo Catani. Il prossimo I giugno celebreremo ufficialmente il centenario della nascita di Berardinucci con il coinvolgimento dei parenti dei due patrioti che si scagliarono contro il plotone d’esecuzione e con questo gesto di eroismo consentirono ai compagni Umberto Collepalumbo e Giuseppe Padovano di sottrarsi allo stesso tragico destino che li strappò giovanissimi alla vita».

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