Ai carabinieri l'uomo è apparso subito alquanto provato perché quel "mezzo" lo aveva acquistato con molti sacrifici e lo usava per andare al lavoro in un'azienda agricola della zona. I carabinieri hanno avviato subito le indagini sul posto del furto dove hanno raccolto importanti testimonianze dei residenti che hanno collaborato attivamente fornendo i primi riscontri sui possibili ladri.
Questi importanti elementi sono stati poi avvalorati dalle telecamere di videosorveglianza del piccolo comune ed hanno condotto gli inquirenti a due giovani lancianesi, appena maggiorenni. Nei loro confronti la procura della Repubblica di Lanciano ha emesso altrettanti decreti di perquisizione che sono stati subito eseguiti dai carabinieri di Fossacesia ed hanno permesso di confermare il quadro accusatorio emerso con le indagini. A casa di uno dei due giovani sono state infatti rinvenute alcune parti dello scooter mentre l'altro ha confessato di esserne il coautore e che il "mezzo" gli serviva come "pezzi di ricambio" per il suo scooter che è uguale per marca e modello. Infatti quello rubato era stato smontato in pezzi ed il telaio prima sezionato in parti e poi gettato via.
I due, alla loro prima esperienza negativa con la giustizia, dovranno rispondere, come detto, di furto aggravato in concorso. Se non è stato possibile restituire il maltolto al giovane bracciante agricolo, di rilievo è stata sicuramente la fattiva collaborazione con la gente del posto e la sinergia dell'Arma con il comune di Rocca San Giovanni, che tramite la sua Polizia Locale ha messo subito a disposizione dei carabinieri le immagini registrate dall'efficiente videosorveglianza cittadina.
L'attenzione delle stazioni dell'Arma per la prevenzione e la repressione dei cd. reati predatori è sempre tra le sue priorità e questi piccoli ma significativi risultati sono frutto della sinergia con le comunità e gli enti locali. Infine i carabinieri hanno sottoposto i due giovani alla Questura di Chieti per l'applicazione della misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno fino a 3 anni a Rocca San Giovanni.