Per due mesi è rimasto nascosto tra i canneti e l'acqua del Fosso Grande, a pochi metri da dove si erano perse le sue tracce. Il corpo di Rudy Cavazza, detto Manolo, il giostraio romano di 54 anni, è stato scoperto casualmente dal nipote diciottenne, che mentre falciava l’erba ha notato qualcosa di scuro galleggiare nel canale.
Il cadavere, in avanzato stato di decomposizione, è stato identificato grazie agli abiti descritti dai familiari e a un tatuaggio con il nome della moglie, “Viviana”. Il riconoscimento ufficiale è avvenuto da parte della figlia Priscilla.
Domani verrà eseguita l’autopsia, affidata al medico legale Giordano Di Paolo su richiesta della Procura, per chiarire le cause del decesso. L’ispezione cadaverica preliminare non ha rilevato segni evidenti di violenza, ma sarà l’esame autoptico a fornire risposte definitive.
Cavazza era scomparso all’alba del 7 dicembre 2024, quando aveva lasciato improvvisamente la sua roulotte dove era ospite da parenti, senza scarpe. Ora, dopo due mesi di incertezza, la sua famiglia attende di sapere cosa sia realmente accaduto.