La Giornata della Memoria ha vissuto questa mattina a Pescara, a Palazzo di Città, un momento solenne con lo scoprimento, intorno alle ore 12.30, di una lapide commemorativa in ricordo delle vittime della Shoah. La lapide, collocata in Largo Chiola, proprio dinanzi alla scalinata di accesso al Comune, recita: "La Città di Pescara custode della memoria della Shoah e del sacrificio dei combattenti della Brigata Ebraica nel ripudio e a monito degli orrori del passato e nel ricordo di tutte le vittime."Poco prima, nella sala consigliare si era tenuto il convegno "Shoah: Dio, uomo e memoria", al quale, in veste di relatori, sono intervenuti S.E. Mons. Tommaso Valentinetti (Arcivescovo di Penne-Pescara), Mons. Giulio Michele Masciarelli (Segreteria del Sinodo dei Vescovi), Don Rafael Vladimir Starnitzky (Pontificia Università Gregoriana), David Korn (pediatra "Agostino Gemelli", Roma), Lisa Billig (Ucei, American Jewish Committee), Amy Rosenthal ("John Cabot University" - Roma), Marco Patricelli (Storico), Federico Gentilini (coordinatore Educals).
I lavori sono stati preceduti dai saluti del sindaco Carlo Masci e del presidente del Consiglio comunale Marcello Antonelli. Subito dopo il prefetto di Pescara, Gerardina Basilicata, ha provveduto alla consegna della Medaglia d'Onore ai discendenti famigliari di tre deportati nei lager nazisti dopo l'8 settembre 1943. Nel suo intervento il sindaco Masci ha sottolineato:"Non siamo qui solo per doveri istituzionali. Mi piace pensare che siamo qui con la consapevolezza e la convinzione che la sensibilità che ci deriva dal senso dell’umanità voglia far aprire in noi una riflessione sul nostro passato e sul nostro presente: un tributo di conoscenza e di approfondimento che diventa memoria condivisa, per apprezzare quanto siano grandi i doni della libertà e della democrazia e quanto sia stato carissimo il prezzo per conquistarle. - ha detto il sindao - Cose, queste, che tendiamo troppo spesso a sottovalutare o, addirittura, a dimenticare. Palazzo di città è la casa dei pescaresi, - ha continuato Masci - questa sala è il tempio in cui si celebra la democrazia in tutte le sue forme, nel dibattito politico e nella ricerca del buon governo. Oggi essa assume un valore particolare perché qui si celebra la Giornata della memoria, che non è una mera ricorrenza né una rievocazione della storia drammatica del Novecento attraverso le sue pagine più crudeli. Noi siamo il prodotto di quella storia, - ha concluso Carlo Masci - di un percorso evolutivo e di maturazione che ci ha portati a respingere con forza e determinazione tutto ciò che richiami alla nostra mente il totalitarismo, la discriminazione, la persecuzione, la negazione degli altri sino all’annientamento".