Una proposta di "legge quadro sulle politiche attive del lavoro" per promuovere i migliori interventi da parte della Regione Abruzzo, con l'individuazione delle risorse attivabili: è quella presentata alla stampa dai gruppi consiliari di centrosinistra che indicano tre assi fondamentali per risolvere la grave crisi occupazionale, l'industria 4.0, la Carta di Pescara, L'Aquila come 'città della conoscenza'. Nella sede del Consiglio regionale a Pescara erano presenti i consiglieri di opposizione Giovanni Legnini, Antonio Blasioli, Silvio Paolucci e Dino Pepe, insieme a Giovanni Lolli, vicepresidente della Giunta regionale nella precedente legislatura. "Partiamo da una realtà - ha detto Legnini - rispetto al livello occupazionale pre crisi del 2008, l'Abruzzo deve ancora recuperare 11mila posti di lavoro. Manca una stratega da parte dell'attuale governo regionale per creare nuovi posti di lavoro e favorire l'incrocio tra la domanda e l'offerta,l vi è la totale assenza delle politiche di raccordo con le Università, il sistema scolastico, il sistema della formazione e le parti sociali. La regione Abruzzo- ha detto Legnini - dispone di 35 milioni di euro attribuiti dal governo nazionale all'Abruzzo quale quota residua derivante dagli ammortizzatori sociali in deroga non spesi a lievello nazionale, ci sono circa 40 milioni riprogrammabili a valere sul fondo sociale europeo e vi è possibilita di attingere al bilancio regionale e dal prossimo anno si libereranno nuove importanti risorse. Sono a disposizione per un biennio 75 milioni, da utilizzare in modo programmato e sulla base di ulteriori indirizzi strategici". La legge quadro prevede anche l'istituzione di un comitato regionale dedicato, per seguire il progetto delle politiche attive del lavoro, una riforma dei centri per l'impiego e un controllo sulla situazione del reddito di cittadinanza in Abruzzo per valutare il compito assegnato ai Navigator.