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Politica

All’Università di Teramo un interessante convegno: “Le Pioniere della Nuova Danza Italiana” e la figura di Liliana Merlo

26/10/2012 - Redazione AbruzzoinVideo

di Maria Pia Zaurito 26 OTTOBRE 2012. Mercoledì 17 e giovedì 18 ottobre presso la Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Teramo, l’associazione culturale AISACS “Liliana Merlo” ha presentato un Convegno Nazionale di Studi intitolato “Le Pioniere della Nuova Danza Italiana” nel decimo anniversario dalla morte di Liliana Merlo. L’incontro, aperto il giorno precedente dalla mostra documentaria e dalla presentazione del volume dedicato a Liliana Merlo, si è articolato in tre sessioni e ha visto la partecipazione di docenti, ricercatori, critici e storici della danza, provenienti da diverse città italiane. Partendo da una panoramica sulla danza moderna del ‘900 attraverso un excursus storico in cui spiccano nomi di celebri ballerine e compagnie, il convegno si è concentrato sulla situazione italiana della danza che ha visto in particolar modo un contributo rilevante da parte di due città, Torino e Roma, per poi trattare la figura di Liliana Merlo, pioniera dello studio della danza popolare in Italia e fondatrice nel 1958 della prima scuola abruzzese. Molte le testimonianze di coloro che l’hanno conosciuta e ammirata quali il figlio Silvio, l’allieva Noretta Nori e il grande maestro Alberto Testa: si è appreso che Liliana Merlo ha scelto la danza per esprimersi e sperimentare nuove formule a partire dal classico verso ogni direzione e, inoltre, è stata la signora della danza in Abruzzo poiché ha creato il Teatro del Balletto con lo scopo di rappresentare la provincia teramana fuori dai confini territoriali.Gli interventi dei relatori sono stati supportati da filmati video e da immagini fotografiche e tra una relazione e l’altra si è avvertito un continuo filo rosso che ha dato vita a un intreccio di fatti e avvenimenti storici.Tale convegno ha contribuito a valorizzare le radici culturali della danza nella città di Teramo, dimostrando che in una regione come l’Abruzzo possa nascere un’esperienza coreutica del tutto nuova. L’incontro ha destato grande interesse e ha suggerito spunti di riflessione su una tematica, quella della danza in Italia, poco conosciuta e spesso ai margini della storia e della cultura del nostro

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