“La sepoltura dei bambini non nati è già un diritto nella legislazione italiana, ma in una regione che non aiuta i giovani con iniziative e progetti affinché trovino lavoro e non siano costretti a fuggire, che non sostiene le donne con incentivi e risorse in grado di assicurare loro parità reddituali e professionali e dove proprio donne e giovani sono i soggetti più toccati dagli effetti della pandemia, per Fratelli d’Italia diventa prioritario un gesto che interviene a gamba tesa su situazioni dolorose e intime e umilia le donne e su cui ci prepariamo a fare ostruzionismo in aula”, così i consiglieri di centrosinistra commentano la notizia sul progetto di legge presentato dagli esponenti in consiglio regionale di Fratelli d’Italia.
“Sui diritti civili è necessario un confronto aperto e trasversale – ribadiscono i consiglieri di PD, Legnini Presidente, Abruzzo in Comune e Gruppo Misto – che resti attuale e non faccia fare all’Abruzzo passi indietro sui diritti acquisiti e, soprattutto, non nasconda strumentalizzazioni come quelle sull’efficacia e la valenza della legge 194, o la somministrazione della pillola del giorno dopo, su cui il centrodestra ha sempre puntato il suo mirino.
Ad oggi non riscontriamo nessuna politica reale per sostenere la responsabilità genitoriale e rendere la famiglia non un sogno irrealizzato, ma una scelta; nulla per favorire il diritto alla casa, per un nuovo welfare regionale, per promuovere e sostenere l’occupazione femminile. Anzi, le donne abruzzesi perdono il lavoro e sono professionalmente meno garantite ed economicamente le più svantaggiate della società, temi, questi contenuti in una proposta di legge che speriamo presto di vedere calendarizzata per l’approvazione in Consiglio. Non c’è nessuna politica per attuare la prevenzione dell’aborto come richiede la 194. Ma tanti tentativi, alcuni anche fuori tempo, di svuotarne l’applicazione. Sulla sepoltura proposta non si tutela nessuno, si stigmatizza una scelta che è da anni un diritto civile e lo si fa in modo subdolo, utilizzando un’idea che ha peraltro già copertura legislativa perché la legge consente che per volontà della madre si possa procedere alla sepoltura del feto. L’Abruzzo ora ha ben altre esigenze. I diritti civili sono tali perché devono cambiare in meglio la società di riferimento, parliamo di questo ed evitiamo derive retrive e oscurantiste che non rappresentano la realtà e di cui l’Abruzzo non ha bisogno”.