E' stato giudicato "positivo per i dipendenti" l'incontro che si è tenuto a Roma tra la proprietà LFoundry e i rappresentanti dei lavoratori sul futuro produttivo dello stabilimento marsicano. "E' necessario però - ha aggiunto Mauro Febbo - entrare nel dettaglio per capire bene la tipologia degli investimenti e i nuovi 43 prodotti che si andranno a realizzare, anche se possiamo dirci soddisfatti della notizia sulla fine dei contratti di solidarietà. La Regione attiverà le misure di sua competenza ma al contempo la Wuxi, start – up cinese che ha acquisito a luglio scorso il 100% delle quote del sito avezzanese, deve chiarire quali sono le sue reali intenzioni d'investimento per l'azienda marsicana". Quello di Roma è stato solo il primo appuntamento nella sede del ministero dello Sviluppo economico tra azienda e sindacati: "in futuro - ha aggiunto l'assessore allo Sviluppo economico - si dovranno definire il piano industriale e il business plan per permettere alle parti sociali di capire in che direzione sta andando l'azienda e come intende spendere i 18 milioni di euro di investimenti programmati. Infatti – specifica Febbo – è necessario fare luce su alcuni elementi con la proprietà, come la definizione del settore in cui vengono effettuati gli investimenti, la possibilità di accedere a forme di finanziamento agevolato attraverso i contratti di sviluppo, di ricerca e d'investimento e come l'attivazione di incentivi alla formazione e riqualificazione del personale. Su questi ultimi strumenti, come sulla proroga degli ammortizzatori, la Regione si attende dall'azienda richieste concrete con l'obiettivo di tutelare i 1.500 dipendenti". In questo senso, l'assessore Febbo chiama in causa azienda e sindacati: "attendo senso di responsabilità da parte dei sindacati e dell'azienda per pianificare al meglio i futuri investimenti attivando tutti gli strumenti necessari e presenti mentre la Regione sarà sicuramente parte attiva per tutelare i lavoratori e la produzione tecnologica dello stabilimento e scongiurare quindi il rischio di una delocalizzazione delle produzioni".