28 MARZO 2012. Continua il “dibattito” sulla paventata o forse già avvenuta fusione tra la Banca Popolare di Lanciano e Sulmona e la Banca Popolare Emilia Romagna. Ieri, in una conferenza stampa tenutasi presso il Municipio, l'Amministrazione comunale di Lanciano guidata dal Sindaco Mario Pupillo è intervenuta per "scongiurare" una decisione che, come ha detto il primo cittadino, “potrebbe penalizzare il territorio”. Sempre ieri, in una nota divulgata ai mezzi d'informazione il Capogruppo del Pdl in Consiglio Comunale, Manlio D'ortona è intervenuto sulla questione, oggi, lo abbiamo ascoltato ai nostri microfoni: “Cosa può fare un’amministrazione comunale per contribuire concretamente affinché il processo di fusione tra Bls e Bper (Banca Popolare Emilia Romagna)non penalizzi la nostra città e il comprensorio, sia per i riflessi occupazionali che di funzione per la crescita?”.E’ la domanda che pone Manlio D’Ortona, capogruppo del Pdl in Consiglio comunale, alla luce delle notizie relative all’ipotesi di fusione della banca lancianese con il gruppo modenese, che stanno sollevando numerose preoccupazioni in città. “Amministrare non è semplice – sottolinea D’Ortona - Occorre avere le idee chiare e sapere dove andare. I soliti annunci e proclami non producono risultati. Occorre una grande capacità di dialogo, capire dalle fondamenta il problema, interloquire con i decisori fondamentali, avere nella mente e nel cuore un vero concetto di rete e sviluppo”. “L’amministrazione comunale, nella consapevolezza del suo ruolo, deve fare tutto il possibile per tutelare l’occupazione e la funzione sociale ed economica della Bls. Se, invece, il mercato inesorabilmente spinge verso strutture bancarie più forti ed economicamente e finanziariamente più competitive – suggerisce il capogruppo del Pdl - bisogna capire come trasformare questo problema in opportunità. Bisogna concretizzare azioni da trovare insieme ad esperti ed eccellenze del settore, fatti dimostrabili con risultati misurabili sul campo e non il solito soffiare al vento parole di finto impegno. La vera grande sfida di una città che aspira ad essere leader – conclude D’Ortona - si realizza contribuendo alla ricchezza economica e a una più profonda consapevolezza di appartenenza ad un territorio, difendendo nei fatti un pezzo della sua storia”.