Già domattina verrà pubblicata e resterà consultabile per 45 giorni per permettere a tutti i cittadini o stakeholder di presentare eventuali osservazioni, che verranno poi controdedotte dagli uffici prima di portare la delibera definitiva all’esame e all’approvazione del Consiglio comunale”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Ambiente Ivo Petrelli che oggi ha avviato l’esame dell’atto di indirizzo, alla presenza del funzionario di riferimento Fausto Di Donato. “Che a Pescara ci sia un problema di inquinamento acustico lo sappiamo – ha ricordato il Presidente Petrelli -, un problema peraltro sottovalutato dalla precedente amministrazione di centrosinistra che, non adottando alcuna contromisura di contenimento, ha causato il peggioramento della situazione. Se fino a dieci anni fa la problematica interessava soprattutto la zona della riviera nord e il periodo strettamente estivo, negli ultimi cinque anni l’emergenza si è concentrata nelle vie della nuova movida, via Cesare Battisti, piazza Muzii. E la responsabilità è istituzionale, perché se da un lato si moltiplicavano i locali del divertimento, dell’intrattenimento e della ristorazione, assolutamente pertinenti in una città che vive soprattutto di commercio e di terziario, è pur vero che la precedente giunta comunale non è stata capace di gestire e disciplinare quello sviluppo adottando regole e applicandole. Toccherà ora alla nostra amministrazione comunale avviare un percorso per contemperare le esigenze di chi deve lavorare con quelle di chi deve riposare e, per pura sorte, abita nel cuore della movida. Per regolamentare la produzione del rumore ambientale abbiamo bisogno di quattro strumenti amministrativi: il primo, esiste ma è ormai vecchio di 10 anni e per legge andrà aggiornato, ovvero il Piano di classificazione acustica della città, ovvero il documento che fa previsioni sulle aspettative del rumore nelle varie zone di Pescara e che è strettamente legato alla mobilità, al Piano Generale del Traffico Urbano. O meglio, il Piano di classificazione acustica, come ha spiegato il funzionario Di Donato, è il Piano regolatore del rumore che ci dice quanto rumore dovrebbe essere prodotto in ciascuna zona della città. Lo strumento, appunto, redatto per la prima volta nel 2010-2011, ha durata decennale e va rielaborato: a tal proposito tra pochi giorni verrà affidato a professionisti esterni il compito di riscrivere il Piano, tenendo conto anche delle linee guida inviate, nel frattempo, dal Ministero dell’Ambiente e, secondo le previsioni degli uffici, il nuovo Piano determinerà una netta riduzione della percentuale di popolazione esposta ai rumori perché sono stati ulteriormente abbassati i livelli limite consentiti. Il secondo strumento è la Mappatura acustica della città, che ci rende l’esatta fotografia della realtà, ovvero ci dice qual è effettivamente la situazione del territorio, quanto rumore effettivamente subiscono i cittadini nei vari quartieri. Il terzo strumento, che ancora mancava, è il Piano di azione della gestione del rumore ambientale, ovvero ci dice quali sono le azioni che vanno messe in campo per ridurre e contrastare l’inquinamento acustico e ci fornisce i mezzi per agire. Una delle misure suggerite, ad esempio, è l’adozione delle ‘scatole nere’ da parte di stabilimenti balneari e locali: sullo stile delle scatole nere installate negli aerei, gli strumenti registrano ogni variazione dei limiti di emissione sonora, permettendo anche un controllo remoto in modo da intercettare in tempo reale eventuali sforamenti e da consentire il ripristino dei livelli di legge per via telematica grazie a password di accesso, una misura molto utile per consentire di abbassare i livelli della musica quando qualcuno esagera. Il quarto strumento – ha proseguito il Presidente Petrelli – sarà il Regolamento delle emissioni acustiche che gli uffici interni si preparano a redigere aprendo un tavolo di consultazione con le forze politiche e amministrative, e con le Associazioni di categoria per redigere un documento di disciplina che sia il più condiviso possibile al fine di ristabilire il principio di civile convivenza su tutto il territorio, uno strumento quest’ultimo che ci consentirà di gestire anche il cosiddetto ‘rumore di sottofondo’ attraverso l’applicazione di norme univoche, certe, non interpretabili e valide per tutti. Ovvero: se in estate si vieta un’attività musicale in uno stabilimento, ma poi quello accanto svolge regolarmente la propria iniziativa di intrattenimento musicale, è evidente che non avremo risolto alcun problema per i residenti che abitano sulla riviera, ma avremo anche commesso una disparità di trattamento tra due locali. Ecco perché stabilire le regole è fondamentale. Da oggi il Piano di Azione ha avviato il proprio percorso amministrativo, che dovrà concludersi con l’approdo in Consiglio comunale già per primavera in modo da essere esecutivo per inizio estate. Nel frattempo partirà la redazione del nuovo e aggiornato Piano di classificazione acustica e della nuova mappatura”.