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Piano Triennale Opere Pubbliche Chieti, Ferrara: non potremo fare miracoli ma un passo per volta ed arrivare dove possiamo

21/05/2021 - Redazione AbruzzoinVideo
Piano Triennale Opere Pubbliche Chieti, Ferrara: non potremo fare miracoli ma un passo per volta ed arrivare dove possiamo

"Sarà un piano di rigenerazione urbana, culturale e sociale e di opere possibili".

Presentati ieri a Chieti alcuni degli interventi ricompresi nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche approvato dalla Giunta comunale nei giorni scorsi e riguardanti il programma di rigenerazione urbana, le politiche della casa, progetti sociali e gli asili nido. Nella sala conferenze della Deputazione comunale di Chieti Scalo, erano presenti oltre al sindaco Diego Ferrara e all'assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli, il presidente del Consiglio Comunale Luigi Febo, il vicesindaco Paolo De Cesare, gli assessori Mara Maretti, Enrico Raimondi, Teresa Giammarino e Chiara Zappalorto, nonché i consiglieri Pd Paride Pace, Valentina De Luca e Barbara Di Roberto e Luca Amicone, capogruppo del Movimento 5 stelle.

"Va subito detto che a causa delle condizioni economiche dell'Ente, non potremo, per ora, fare grandi opere, ma siamo determinati a portare avanti i cantieri possibili, cercando stabilire le priorità in termini di urgenza e di risposte alla cittadinanza - così il sindaco Diego Ferrara - Sarò sincero, non possiamo fare miracoli e, dunque, se aggiusteremo una strada, anziché un'altra, significa che abbiamo risorse per fare bene una cosa e non fondi da usare per mettere toppe a tutto e peggiorare le condizioni in cui versano alcune zone della città. Ma la promessa è quella di fare un passo per volta e arrivare dove possiamo, mettendo in campo l'ascolto e l'attenzione che fino ad oggi forse è mancata. Vogliamo agire per il bene della città, quindi daremo priorità a opere e servizi che riguardano la cittadinanza e il sociale, come quelle che presentiamo oggi, cercando di concretizzare anche le istanze che ci vengono dalla comunità. Vi assicuro che non è facile scegliere cosa non fare. Ma sono altrettanto certo che portare avanti cose possibili, come finora non è accaduto, restituirà alla politica una dimensione più onesta e vera. Ed è questo che ci caratterizzerà in questi anni, con l'auspicio di recuperare respiro per riprogrammare la vita e il futuro che Chieti merita".

"Il programma degli interventi si fonda sull'analisi finanziaria, quella dei bisogni e delle emergenze della città e la sintesi che ci consente di realizzare cose possibili e non opere faraoniche o, peggio, aprire cantieri senza fine - così l'assessore ai Lavori Pubblici Stefano Rispoli - Il Piano ospita importanti progetti che danno a Chieti una visione e di città e pongono le basi per lo sviluppo futuro facendo leva sulla rigenerazione urbana sostenibile, sui servizi alla comunità, in primis l'apertura di nuovi nidi, sulla riqualificazione degli alloggi pubblici e delle periferie in cui sono collocati, la realizzazione di interventi che risponderanno al bisogno di aggregazione a livello sociale e che daranno alla cultura il giusto ruolo di traino della rinascita. RigeneriAMOteate guarda alla città nel suo insieme e mette in sinergia tutto il suo territorio, puntando al recupero e alla rifunzionalizzazione di piazze ed edifici in disuso del centro storico (Piazza Umberto I, Piazza Trento e Trieste, Piazza Calanchi a Colle Marcone, Corso Tiburtina a Chieti Scalo, via Pescasseroli), ma guardando anche a Brecciarola e alle periferie con progetti di riqualificazione e per l'inclusione sociale. Importante sarà l'azione pensata per Chieti Scalo, dove creeremo un corso pedonale nella zona della Colonnetta, un nuovo centro di aggregazione rimodellato con arredo urbano e nuova viabilità. Abbiamo inoltre chiesto finanziamenti per realizzare un asilo nuovo nella zona del villaggio Mediterraneo e procederemo alla ristrutturazione di quello di viale Amendola. Sociale, cultura, servizi, rigenerazione e anche politiche della casa, un'azione che propone una visione di insieme, mettendo in rete tutte le opere, sia le nuove che quelle esistenti, per arrivare in cinque anni ad avere una nuova città, nell'ambito di un piano dinamico che può essere modificato in corsa nel caso in cui sarà possibile reperire eventuali risorse dal nostro bilancio, ma soprattutto altri finanziamenti extra comunali".

"L'azione relativa all'area sociale punta alla riqualificazione e ridefinizione di quattro edifici e mira, in un'ottica di investimento sociale, ad una rigenerazione del tessuto sociale cittadino - così l'assessore all'Innovazione sociale Mara Maretti - Abbiamo puntato su tre obiettivi di sistema: accessibilità, inclusività e partecipazione. Ciò caratterizza la rifunzionalizzazione dell'ex arciconfraternita del Santissimo Rosario, che immaginiamo come una struttura ricettiva per stimolare il turismo accessibile e sostenibile, un hub turistico di riferimento per iniziative e informazioni sulla città aperto e accessibile a tutti; altro polo, in questo caso incentrato sul protagonismo giovanile, riguarda locali dell'edificio sito in via Principessa di Piemonte. I giovani adulti non hanno spazi aggregativi e di coworking in città. L'idea è di creare luoghi fruibili per le associazioni giovanili per stimolare l'imprenditività. Altro polo riguarda l'ex scuola Nolli, centro diurno integrato, che si concentra sulla parte vulnerabile della società fatta di anziani e persone non autosufficienti. Il centro di aggregazione diurno polifunzionale si propone come centro servizi finalizzato al sostegno ai caregiver famigliari e per stimolare la socializzazione e l'invecchiamento attivo. Infine, c'è la rifunzionalizzazione della ex scuola Casone di Brecciarola dove nascerà un centro di aggregazione per le associazioni".

"Fra i progetti c'è anche l'edilizia residenziale sociale e attenzione agli alloggi Erp - aggiunge l'assessore alle Politiche della Casa Enrico Raimondi - Per la prima volta l'Amministrazione presenta un progetto per accedere a fondi Cipe, al fine di riqualificare gli alloggi di via delle Acacie, via delle Robinie, a Madonna degli Angeli: parliamo di 55 alloggi che presentano situazioni drammatiche sul fronte dell'agibilità, ad oggi inaffrontate. Non solo interverremo, ma disegneremo spazi all'aperto per consentire la socializzazione di minori e anziani. Si punta anche su qualità ambientale e qualità energetica e se saremo ammessi ai fondi, per la prima volta Chieti otterrà 1.800.000 euro per le case popolari. La situazione degli alloggi comunali è molto problematica, al punto che non possiamo procedere alle assegnazioni perché molti appartamenti non sono agibili. La sfida importante è però non solo renderli agibili, ma riqualificare anche il criterio delle assegnazioni. Da qui ai prossimi anni riusciremo a dare un segnale forte di discontinuità nell'interesse delle fasce più deboli della città".

"Uno dei primi argomenti a cui ci siamo applicati è stata la riapertura dei nidi - così l'assessore alla Pubblica Istruzione Teresa Giammarino - per via delle condizioni in cui versavano e a causa della chiusura di 3 dei 4 nidi comunali abbiamo posto tale priorità in cima, al fine di arrivare ad azzerare liste di attesa che arrivano fino a 200 richieste. Per diminuirle, stiamo portando avanti l'affidamento in concessione dell'asilo di via Masci, che è nuovo, è dotato di una cucina e potrebbe entrare in funzione già nei prossimi mesi. Il piano prevede anche la ristrutturazione di quello in via Amendola che va adeguato e una nuova costruzione al Villaggio Mediterraneo per completare il quadro sui numeri, cosa che ci consentirebbe anche di ottenere gli accreditamenti regionali e più risorse di quelle possibili fino ad oggi".

"Ci sono tanti interventi sul decoro urbano su cui abbiamo concentrato attenzione come le riqualificazioni delle piazze del Centro storico - aggiunge l'assessore all'Ambiente Chiara Zappalorto - ma anche l'ex villa Maccarone di Filippone che è una struttura comunale dentro il quartiere e che dopo decenni di abbandono diventerà un parco a servizio della zona che ad oggi non ha un vero luogo aggregativo e importante. Ci sono poi una serie di piccole misure ad hoc, come le aree di sgambamento nel territorio della città, piazza Calanchi a Colle Marcone, che diventerà un luogo attrattivo, oltre che aggregativo. È un lavoro in divenire che cambierà l'attuale disorganicità della città".

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