11 marzo 2014. Un appello alla società civile e ai tanti comitati cittadini presenti nelle quattro province, a partire da quelli ambientalisti, per "un impegno diretto, affinché si costruisca un'alternativa ai vecchi sistemi di potere, perché un altro Abruzzo è possibile". A lanciarlo è il Partito della Rifondazione Comunista Abruzzo che, commentando l'esito delle primarie, definisce "improponibile" la candidatura di Luciano D'Alfonso a presidente della Regione. A fare il punto della situazione, in conferenza stampa, sono stati il segretario regionale del Prc, Marco Fars, Amanda De Menna e Walter Rapattoni della segreteria regionale, Francesco D'Agresta della segreteria provinciale pescarese, e il segretario provinciale chietino, Riccardo De Gregorio. "Noi - ha sottolineato Fars - offriamo Maurizio Acerbo. Il
candidato potrà essere lui o qualcun'altro, l'importante è mettere insieme le forze. D'Alfonso è impresentabile anche alla luce delle regole sottoscritte dalla coalizione di centrosinistra, cioè la Carta di Pisa. E' emersa tutta l'irresponsabilità di quella classe dirigente nel candidare un soggetto che potrebbe essere condannato in appello costringendo di nuovo la Regione al voto poco dopo". "E' la candidatura più debole che potessero scegliere - ha aggiunto il segretario - hanno scelto il cavallo zoppo, mentre avrebbero potuto partecipare con più forza alle regionali. Sarebbe bastato - ha concluso - un candidato lineare e pulito".