La Stazione Ornitologica Abruzzese lancia un grido d’allarme ed un appello ai proprietari dei cani ed agli animalisti , dopo che alcuni nidi di fratino sono stati distrutti con la perdita delle uova nel tratto dunale tra le foci dei fiumi Arielli ed il fiume Foro ed i primi pulcini nati ancora non capaci di volare sono particolarmente vulnerabili.
Gli ornitologi dell'associazione hanno rilevato che fin dal 2006 quel tratto di costa risulta essere il sito a più’ alta concentrazioni di nidi della costa abruzzese. Nonostante un lungo periodo di calma lungo il litorale sabbioso di Ortona determinato dai divieti di circolazione imposti come conseguenza del COVID, i pericoli per la rarissima specie di un uccello caratteristico delle spiagge tornano come e più di prima nonostante l’impegno di tante associazioni e volontari.Il pericolo più preoccupante, già denunciato dalla SOA e da altre associazioni,sono le 2 nuove concessioni ad altri balneatori per l’accesso alle quali il 20 maggio scade il termine per la partecipazione al bando: ambedue sono situate esattamente dove,proprio in questi giorni, c’e’ stata la schiusa di tre uova andata a buon fine. La Soa si augura che "nessuno accolga l’invito dell’amministrazione e che questo ormai raro tratto di spiaggia libera resti tale per la libera fruizione dei fratini e dei cittadini". Il problema che la Soa tiene a sottolineare e' quello determinato dall’ abitudine che hanno alcuni proprietari di cani di lasciarli liberi di scorrazzare lungo l’arenile con la probabilità di disturbare o mettere in pericolo i nidi di fratino. I volontari hanno documentato già due i casi di distruzione di nidi con uova a causa della attività incontrollata dei cani.
"Molti, a dire il vero, quando vengono attenzionati dai volontari si scusano non conoscendo il problema e provvedono a tenere al guinzaglio i loro amici a quattro zampe ma non sempre è così e non sempre questo invito viene accolto. - si legge in una noa della Stazione Ornitologica Abruzzese - Sarebbe utile che nei pressi dei vari accessi alla spiaggia vengano posizionati cartelli informativi semplici e chiari che illustrino le regole che disciplinano la presenza degli animali domestici sull’ arenile". La SOA chiede pertanto una maggiore sensibilità ai possessori dei cani e confida nella attività di sorveglianza già in atto da parte della Capitaneria di Porto e dei Carabinieri forestali considerato che la distruzione dei nidi è espressamente vietata dalla Legge 157/1991. "A proposito della presenza di cani vaganti - conclude la Stazione Ornitologica - è da ricordare inoltre che è comunque meglio portarli al guinzaglio anche perché, come dimostrato anche dalle foto inequivocabili delle impronte sulla sabbia, il tratto di costa sabbiosa ortonese è frequentato seppure saltuariamente anche dai cinghiali che si spingono fino in riva al mare".