Il Presidente Cannata, nell’introdurre l’incontro, ha evidenziato come tra gli obiettivi fondamentali da lui individuati per la sua presidenza ci sia l’ascolto del mondo della scienza e la collaborazione con le diverse Università delle tre regioni su cui il Parco insiste territorialmente. Tra le finalità di un’area protetta infatti, fissate anche dalla legge quadro sulle aree protette e dalla legge istitutiva del Parco, c’è la promozione della ricerca scientifica ed il PNALM si è distinto nel tempo per il suo sostegno alle attività di ricerca, sostegno che ha prodotto stretti rapporti di collaborazione con varie Università italiane. Tali rapporti hanno portato alla produzione di importanti lavori scientifici sulla flora e la fauna del Parco ma anche elaborati utili alla redazione dei vari strumenti di pianificazione di cui il Parco si è dotato nel tempo. Il Presidente ha proposto ai partecipanti all’incontro un rapporto di stretta collaborazione che vada oltre gli ambiti tradizionalmente esplorati nel Parco e che invece apra ad ambiti come quelli sociali ed economici, dei sistemi produttivi, dei beni culturali, di quelli demo – etno – antropologici, della pianificazione con particolare riferimento alla creazione di un modello di sviluppo sostenibile che faccia dell’area Parco un esempio pilota. Lo sviluppo di alcuni tematismi, in particolare, potrebbe consentire, in connessione con le attività produttive tradizionalmente sviluppatesi in area parco (zootecnia, artigianato, turismo, agricoltura), di ampliare sempre più l’offerta di attività sostenibili ma economicamente portanti per il futuro dello sviluppo dell’area Parco. Oltre dunque ai tradizionali filoni di ricerca sviluppati nell’area protetta ha chiesto ai presenti di proporre nuovi filoni di indagine collegati sia agli ambiti da lui indicati sia a quelli che sono gli indirizzi sviluppati nelle varie sedi Universitarie. La proposta ha trovato favorevole accoglienza da parte di tutti i presenti che hanno esposto durante il colloquio i vari indirizzi presenti nei loro atenei e suggerito preliminarmente alcuni campi di lavoro congiunto che potrebbero essere sviluppati nell’ambito di una intesa tra il Parco e i vari plessi universitari. Tutto questo troverà concretezza nella stipula di accordi specifici tra il Parco e le Università che possano facilitare anche attività quali sviluppo di tesi di laurea, tirocini, stage e concorrere alle attività cosiddette di terza missione delle Università. Questa rinnovata sinergia Parco – mondo universitario andrà inoltre ad arricchire il contesto nel quale si svilupperà l’ampio programma di eventi che il Parco sta costruendo nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della sua nascita in collaborazione con il gemello Parco del Gran Paradiso. Cento anni di Parco intesi quindi anche come cento anni di attività scientifiche ed il riconoscimento del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise come laboratorio dello sviluppo sostenibile.