Ciò è quanto emerge dalla Relazione annuale delle attività della RMAM - Rete di Monitoraggio Orso bruno marsicano Abruzzo e Molise.
La Riserva entra a far parte della Rete di Monitoraggio nel 2017, prendendo in carico una porzione di territorio ben più ampia dei propri confini, una fascia di territorio cruciale per la conservazione e l’espansione della specie, posta a cavallo tra il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Nazionale della Majella.
Tramite l’utilizzo di diverse tecniche disciplinate dall’apposito Protocollo messo a punto dalla RMAM (foto-trappolaggio, monitoraggio dei “grattatoi - Rub Tree” e realizzazione di “trappole per pelo”) si è riusciti ad avere un quadro abbastanza chiaro ed esaustivo, basato sulle evidenze scientifiche, della frequentazione dell’Orso nei territori della Riserva Naturale e del Comune di Pettorano sul Gizio.
Dalle analisi genetiche effettuate da ISPRA (su oltre 90 campioni di pelo inviati) 5 individui - tutti maschi - su 10 genotipizzati, sono risultati in assoluto nuovi per l’intera popolazione di Orso bruno marsicano, poiché non ancora conosciuti in precedenza. Grazie al fototrappolaggio e agli avvistamenti mirati è stato anche possibile verificare il successo dell’allevamento e del successivo svezzamento dei 3 cuccioli nati nel 2018, dell’Orsa “Peppina”, diventata famosa anche per le sue scorribande nei pollai della zona.
Una ulteriore notizia positiva è la frequentazione della Riserva Naturale da parte di altri individui di sesso femminile: una femmina con un cucciolo dell’anno al seguito e dell’orsa Barbara (F1.129) catturata nel mese di ottobre, da una squadra mista, composta dal personale del Parco Nazionale della Majella e della Riserva Naturale ed è stata munita di un radiocollare satellitare messo a disposizione dal PNALM.
“Questi importanti risultati raggiunti - commenta Antonio Di Croce, Direttore della Riserva – rendono giustizia del costante e imponente lavoro della nostra Riserva, nell’ambito delle attività della Rete di Monitoraggio, e dimostrano come i nostri territori abbiano una valenza cruciale non solo nella tutela dell’intera popolazione, ma anche in relazione alla sua tanto auspicata espansione demografica e territoriale, condizione indispensabile per la conservazione della specie nel lungo termine”.