“Possesso di esplosivo, danneggiamento e minacce”, queste le contestazioni mosse nei confronti dei due complici che, la notte del 5 maggio scorso, provocarono danni all’ingresso di un bar-tabaccheria di Trasacco. Accuse circostanziate e dense di elementi di prova, riportate nell’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale di Avezzano, eseguita, all’alba di oggi, dai carabinieri della stazione.
Per gli arrestati, un 47enne e un 45enne del posto, entrambi con precedenti penali, dopo le operazioni di rito si sono aperte le porte del carcere di San Nicola, ad Avezzano.
Le indagini, immediatamente avviate sotto il coordinamento della procura della Repubblica di Avezzano, hanno portato i carabinieri a identificare i presunti responsabili del grave episodio delittuoso che racchiude in sé diverse condotte lesive perseguite dagli indagati. Prime fra tutte le minacce di ritorsioni indirizzate alla titolare del bar che, nei giorni antecedenti l’attentato, aveva avuto l’ardire di invitare gli stessi indagati, già frequentatori del bar, ad allontanarsi dal locale poiché infastidivano gli altri avventori e non saldavano nemmeno il conto per delle consumazioni fatte. Di lì a qualche giorno, dalle minacce sarebbero passati ai fatti mettendo in atto le ritorsioni presagite e così, agendo in concorso e tra loro, riuscivano a posizionare, in piena notte, un ordigno micidiale esploso poco prima dell’orario di chiusura dell’attività commerciale. Una deflagrazione che, fortunosamente, non provocava lesioni ai clienti che in quel momento si accingevano all’uscita, ma solo danni ingenti alle infrastrutture, i cui infissi d’ingresso alla struttura andavano completamente in frantumi. Il fatto specifico rimaneva anche immortalato nel sistema di videosorveglianza, le cui immagini, insieme agli altri elementi di prova acquisiti, sono arrivate al vaglio degli inquirenti, sfociando, poi, nell’emissione dei provvedimenti cautelari.
Nelle prossime ore sarà fissata la data e l’ora in cui i due arrestati compariranno davanti al gip per sostenere l’interrogatorio di garanzia.