È stato condannato a 11 anni di reclusione dal giudice monocratico del Tribunale di Chieti, Maurizio Sacco, un nonno di 83 anni accusato di aver commesso atti sessuali sulla nipote che non aveva ancora compiuto 10 anni.
Il processo (come spiega l'ANSA) è stato celebrato con il rito abbreviato, il pubblico ministero Giuseppe Falasca aveva chiesto 8 anni. L'uomo, che era accusato di violenza sessuale aggravata dal fatto di essere l'ascendente, è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e condannato a risarcire i danni in separata sede alle parti civili, ovvero padre e madre della bambina. Al momento del fatto l'uomo era capace di intendere e volere, come stabilito da una perizia resasi necessaria per dirimere il contrasto fra i risultati ai quali erano pervenute le consulenze prodotte, rispettivamente, dalla difesa e dalla procura, che giungono a conclusioni praticamente opposte.