La temuta frana che minacciava la Chiesa di Madonna del Carmine nella contrada è purtroppo diventata realtà. Durante un sopralluogo nei giorni scorsi, l'equipe diocesana dei beni ecclesiastici e alcuni tecnici incaricati dal Comune hanno constatato il crollo della parete della lunetta dell’abside.
Il monitoraggio dell'edificio, avviato a seguito di crepe e lesioni, aveva rivelato l'aggravarsi della situazione. Già il 6 dicembre 2022, l’arcivescovo Emidio Cipollone aveva disposto la chiusura della chiesa per motivi di sicurezza, a tutela dei fedeli, dopo aver preso atto delle condizioni precarie della struttura. Per un anno, l’edificio è stato puntellato e monitorato con fessurimetri per seguire l'evoluzione del dissesto. Tuttavia, l’esito delle analisi dell’architetto Maria Paola Cocco e dell’ingegnere Camillo Pantalone ha confermato che il dissesto era in rapida evoluzione. Secondo i dati raccolti, si è verificato un significativo aumento della velocità di apertura delle lesioni, con spostamenti fino a 7,50 mm.
"La capacità di resistenza della chiesa è gravemente compromessa e c'è il rischio di danni irreparabili", hanno avvertito i tecnici, segnalando la possibilità di un collasso parziale o totale della struttura. Nonostante gli sforzi della diocesi, che si era preparata per un intervento di restauro, il problema della frana in corso ha reso vano ogni tentativo di stabilizzare l'edificio.
“Abbiamo fatto quanto era nelle nostre possibilità e anche oltre”, dicono don Domenico Di Salvatore, direttore dell’ufficio per i beni culturali e l’edilizia di culto della diocesi, e l’ingegnere della curia Angelo Di Monte, “eravamo anche pronti ad un intervento di restauro fermato quando ci è stato detto che sarebbe stato inutile perché il problema è causato da una frana in atto lungo il fianco della collina, conosciuta a Palazzo di città da tempo e non era un problema “limitato” alla chiesa. Abbiamo incontrato il Comune, che ora ha avviato dei sondaggi e chiesto intervento del genio civile, ma nulla. Ora c’è una profonda tristezza ma, in fondo al cuore, resta la speranza che insieme si possa trovare una soluzione”.