Parte degli operai è in cassa integrazione e rischia di restarci a lungo a causa della perdita delle commesse a causa della pandemia. “È una situazione che somiglia a tante altre nella zona, con un fine non lieto per lavoratori e famiglie – riprende Paolucci – un esempio è ciò che è accaduto con lo smantellamento della Faist, realtà peraltro appartenente alla stessa proprietà della San Marco. È inconcepibile il silenzio da parte della Regione, che non ha dato alcuna risposta ai diversi appelli arrivati dalle maestranze, amplificati dalla mobilitazione delle sigle sindacali che invocano il rispetto degli accordi siglati nel 2017. Urge una mediazione con la proprietà, si stabilisca un tavolo su cui condividere azioni concrete, al fine di tutelare questa realtà dal rischio peggiore. Bisogna farlo ora, prima che l’annunciata emorragia occupazionale si manifesti in tutta la sua gravità, farlo è anche un modo di cominciare a sostenere un settore che deve andare avanti e trainare il comparto economico fuori dalla pandemia”.