La Procura della Repubblica di Sulmona ha avviato un'inchiesta a seguito della denuncia-querela presentata da una donna di 33 anni, che ha perso il bimbo che aveva in grembo alla 36ª settimana di gravidanza, ossia al nono mese, dieci giorni dopo essere stata vaccinata con il vaccino trivalente Triaxis contro la difterite, il tetano e la pertosse. Il sostituto procuratore Edoardo Mariotti ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e interruzione colposa di gravidanza e ha iscritto nel registro due medici, il ginecologo che seguiva la donna e il medico vaccinatore.
La Procura ha avviato queste indagini al fine di condurre accertamenti irripetibili per determinare l'epoca, la causa e il mezzo che hanno provocato la morte del feto, nonché per valutare l'eventuale negligenza o imperizia da parte del personale medico. A tale scopo, sono stati incaricati due periti per esaminare tutta la documentazione relativa al caso. Nella denuncia, la donna,ha affermato di essere stata consigliata dal suo ginecologo a sottoporsi alla vaccinazione antipertosse nel giugno 2021. Il vaccino è stato somministrato dal medico vaccinatore il 21 giugno. Successivamente, la donna ha sperimentato gonfiore, malessere e perdite ematiche, ed è stata costretta a recarsi al pronto soccorso dove è stata diagnosticata la morte fetale, che ha portato al suo ricovero in rianimazione.