Nel corso dell’attività veniva controllato un cittadino italiano intento alla vendita di articoli di abbigliamento intimo, riportanti il marchio registrato di una notissima marchio nazionale, senza la prescritta autorizzazione da parte del titolare del marchio. Il prosieguo delle operazioni presso la sede legale della società amministrata dal predetto cittadino, in provincia di L’Aquila, permetteva di rinvenire ulteriore merce illecita. Al termine dell’attività venivano complessivamente sottoposti a sequestro oltre 11.000 articoli d’abbigliamento ed il soggetto veniva segnalato alla Procura della Repubblica di Pescara per violazione dell’art. 473 del Codice Penale, che prevede da 6 mesi a 4 anni di reclusione. La merce alla vendita avrebbe reso oltre 30.000 euro. Il dispositivo di contrasto alla contraffazione ed all’abusivismo commerciale posto in essere dal Comando Provinciale di Pescara dimostra ancora una volta l’elevatissima attenzione del Corpo per il contrasto ai fenomeni che minano l’economia legale, a garanzia del tessuto imprenditoriale sano del Paese ed a tutela dei numerosi clienti.